Un’ipotesi rivoluzionaria scuote le fondamenta della fisica teorica: potrebbe esistere un universo “gemello” del nostro, dove il tempo scorre in direzione opposta. A proporlo sono due fisici teorici di fama internazionale, Latham Boyle e Neil Turok, affiliati al Perimeter Institute for Theoretical Physics, uno dei centri più prestigiosi al mondo nella ricerca fondamentale.
Secondo quanto riportato anche da Phys.org, Boyle e Turok hanno sviluppato un nuovo modello cosmologico in cui il Big Bang non rappresenterebbe un inizio assoluto, bensì una sorta di confine simmetrico tra due universi speculari. Da un lato il nostro, dove il tempo scorre “in avanti”, e dall’altro un universo specchio in cui gli eventi si dipanano al contrario.
La semplicità come chiave dell’universo
A differenza di molte teorie contemporanee che complicano la struttura dello spaziotempo, come la teoria delle stringhe o l’inflazione cosmica, questa nuova ipotesi si fonda su un principio di semplicità e simmetria. “Forse non serve ipotizzare dimensioni nascoste o inflazioni esotiche”, afferma Turok. “Basta immaginare che l’universo sia intrinsecamente simmetrico rispetto al tempo”.
Questa teoria propone che l’Universo non abbia bisogno di leggi diverse nei due sensi temporali: esisterebbe invece un perfetto bilanciamento, una sorta di specchio cosmico che connette due realtà opposte ma complementari. Come spiegato su Scientific American, la freccia del tempo, che nella nostra esperienza quotidiana punta in avanti, potrebbe non essere un’assoluta ma il risultato di condizioni iniziali simmetriche rispetto a questo confine temporale.
Materia, antimateria e la freccia del tempo
Uno degli enigmi irrisolti della fisica moderna è la predominanza della materia sull’antimateria e il motivo per cui il tempo sembra procedere in una sola direzione. Questo nuovo modello offre una spiegazione elegante: nel nostro universo domina la materia e il tempo va avanti; nell’universo specchio, invece, prevale l’antimateria e il tempo scorre all’indietro.
Secondo Boyle e Turok, questa “simmetria speculare” non solo colmerebbe le lacune delle teorie esistenti, ma fornirebbe anche una base più solida per test sperimentali futuri. L’idea è che alcune delle anomalie osservate nella radiazione cosmica di fondo o nel comportamento delle particelle subatomiche possano trovare una spiegazione proprio in questa dualità temporale.
Implicazioni per la fisica e il futuro della cosmologia
Se confermata, questa teoria potrebbe segnare una svolta storica nella comprensione dell’origine del cosmo. Come suggerisce Nature, modelli teorici che introducono simmetrie fondamentali hanno spesso anticipato scoperte cruciali nella fisica, come nel caso della relatività o della meccanica quantistica.
Il modello di Boyle e Turok invita gli scienziati a ripensare le origini del tempo, dello spazio e della realtà stessa. Ma soprattutto, offre un’alternativa testabile e razionale ai modelli più complessi e ancora privi di riscontri sperimentali.
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