È un resoconto che sfida la logica e la scienza: quello di una mente abituata all’analisi rigorosa che si scontra con l’inspiegabile. La dottoressa Alexa Gomez Marin, nota specialista spagnola in fisica teorica e biofisica, ha vissuto di recente un evento che ha il potere di riscrivere il nostro concetto di esistenza: la morte clinica. Il suo cuore si è fermato per un periodo brevissimo, ma sufficiente a proiettarla in una dimensione che lei descrive come “più reale della realtà”. Questo racconto incredibile, riportato anche dal Daily Mirror, alimenta il dibattito sulle esperienze di pre-morte (NDE) e sui confini tra scienza e spiritualità.

Il Racconto Straordinario: L’Incontro nel Bagliore Dorato
Durante i sette secondi di arresto cardiaco che hanno segnato il culmine della sua crisi, la Dr.ssa Gomez Marin si è trovata improvvisamente avvolta da una luce intensa, un bagliore dorato che la circondava completamente. La descrizione che ne fa è vivida: si è vista all’interno di un luogo profondo e misterioso, che ha ribattezzato il “pozzo d’oro“. Questa non è stata una visione vaga o confusa; la chiarezza dell’esperienza è stata tale da superare la nitidezza della vita quotidiana.
Alzando lo sguardo all’interno di questo recesso dorato, ha notato la presenza di tre figure enigmatiche. Questi esseri, apparentemente, fungevano da intermediari tra la dimensione della vita e quella della morte. Non si trattava di presenze minacciose, ma di entità che le hanno posto di fronte a una scelta fondamentale: proseguire il viaggio nell’ignoto che la attendeva o fare ritorno alla sua esistenza fisica.
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La decisione della dottoressa, da madre, è stata immediata e profondamente umana. Nonostante l’attrattiva o la serenità del luogo, il richiamo della famiglia è stato più forte. L’amore per le sue due figlie piccole è diventato il filo conduttore che l’ha riportata indietro, risvegliandola alla realtà fisica. Il suo resoconto è un potente promemoria del legame indissolubile tra l’amore, la coscienza e la volontà di vivere.
Le Esperienze di Pre-Morte (NDE): Tra Scienza e Inesplicabile
Il racconto della Dr.ssa Gomez Marin non è un caso isolato. Le esperienze di pre-morte (NDE) sono un fenomeno ampiamente documentato che ha affascinato e diviso la comunità scientifica per decenni. Caratterizzate tipicamente da sensazioni come il distacco dal corpo (esperienza extracorporea), il passaggio attraverso un tunnel, l’incontro con una luce brillante o figure spirituali, e una profonda sensazione di pace, le NDE sollevano domande cruciali sulla natura della coscienza.
La spiegazione scientifica dominante ipotizza che queste sensazioni siano il risultato dell’attività cerebrale in condizioni estreme, come l’ischemia cerebrale (carenza di ossigeno) o il rilascio di sostanze chimiche endogene in risposta allo stress fisiologico del corpo che sta morendo.
Per esempio, alcuni studi suggeriscono che la disfunzione della giunzione temporo-parietale del cervello potrebbe essere responsabile delle sensazioni di uscita dal corpo. Altri ricercatori puntano al rilascio massiccio di endorfine o di composti allucinogeni naturali, come la dimetiltriptamina (DMT), che potrebbero indurre le visioni intense e la sensazione di euforia. Un articolo del 2013 su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) ha documentato un’ondata di attività cerebrale altamente organizzata poco prima e dopo l’arresto cardiaco in ratti, suggerendo che il cervello morente potrebbe essere in grado di generare una forma di iper-coscienza o percezione alterata.
Tuttavia, queste spiegazioni, pur essendo plausibili, non riescono ancora a fornire un quadro completo. Molti resoconti di NDE contengono dettagli verificabili che sono difficili da spiegare con la sola attività cerebrale. Ad esempio, ci sono casi in cui i pazienti in stato di morte clinica hanno riferito con precisione eventi accaduti nella stanza operatoria o altrove, pur essendo, scientificamente parlando, “incoscienti”. La sfida per la neuroscienza è quella di isolare i meccanismi precisi alla base di queste esperienze, un compito reso arduo dal fatto che le NDE non possono essere replicate in laboratorio. Le NDE restano uno dei misteri più profondi della neurologia e della psicologia.
Conclusione e Invito all’Approfondimento
L’esperienza della dottoressa Alexa Gomez Marin, con la sua descrizione di un “pozzo d’oro” e di figure intermedie, si aggiunge al corpus di testimonianze che spingono i limiti della nostra comprensione. Che si tratti di un meccanismo di difesa del cervello o di un fugace sguardo oltre il velo, il racconto sottolinea come la coscienza possa operare in modi che sfuggono alla nostra attuale comprensione scientifica.
Invitiamo a esplorare ulteriormente il tema delle esperienze di pre-morte e l’attività cerebrale durante la fase terminale, attingendo a ricerche e studi accademici.
- Fonte Affidabile per Approfondimenti: La International Association for Near-Death Studies (IANDS) offre una vasta risorsa di ricerche, studi di casi e pubblicazioni sul tema delle NDE.
- Approfondimento Scientifico: Consultare articoli di riviste scientifiche come The Lancet o Resuscitation per le analisi mediche sull’attività cerebrale durante l’arresto cardiaco.
Domande Frequenti (FAQ)
Cosa sono esattamente le Esperienze di Pre-Morte (NDE)? Le NDE sono intensi ricordi di eventi percepiti che si verificano durante un periodo di incoscienza, spesso in situazioni di pericolo di vita come l’arresto cardiaco. Spesso includono un senso di trascendenza, l’incontro con entità o una luce brillante, e una profonda pace interiore.
Qual è la spiegazione scientifica più comune per le NDE? La teoria più accettata è che le NDE siano il risultato di alterazioni fisiologiche e biochimiche nel cervello morente, come la mancanza di ossigeno (anossia) o il rilascio di sostanze chimiche endogene (come le endorfine) in risposta allo stress estremo.
Il racconto del “pozzo d’oro” è un caso unico di NDE? Molti resoconti di NDE condividono elementi comuni, come il “tunnel” e la “luce”. L’immagine del “pozzo d’oro” è una metafora peculiare usata dalla Dr.ssa Gomez Marin per descrivere un luogo profondo e dorato, rendendo il suo racconto un dettaglio unico all’interno del fenomeno più ampio delle NDE.
È possibile che la fisica teorica possa spiegare le NDE? Attualmente, non esiste una teoria unificata della fisica che spieghi le NDE. Tuttavia, alcuni scienziati ipotizzano un collegamento con la meccanica quantistica o la natura multidimensionale della realtà, suggerendo che la coscienza
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