Scegliere l’acqua giusta al supermercato può sembrare un’impresa. Davanti a scaffali pieni di bottiglie di ogni forma e colore, l’etichetta diventa la nostra bussola. Ma quali sono le voci da non sottovalutare per portare a casa un’acqua adatta alle nostre esigenze? Non tutte le acque sono uguali e imparare a decifrare quei piccoli caratteri può fare la differenza per il nostro benessere.

Il Residuo Fisso: il primo dato da considerare
Il residuo fisso è uno degli indicatori più importanti sull’etichetta dell’acqua. Questo valore, espresso in milligrammi per litro (mg/l), indica la quantità di sali minerali disciolti in un litro d’acqua dopo l’evaporazione a 180°C. In base a questo parametro, le acque vengono classificate in:
- Minimamente mineralizzate: con un residuo fisso inferiore a 50 mg/l. Sono acque molto leggere, che favoriscono la diuresi e sono particolarmente indicate per i neonati e per chi soffre di calcoli renali.
- Oligominerali: con un residuo fisso compreso tra 50 e 500 mg/l. Sono le acque da tavola per eccellenza, adatte al consumo quotidiano per tutta la famiglia.
- Medio minerali: con un residuo fisso tra 500 e 1500 mg/l. Queste acque sono utili per chi pratica sport, in quanto aiutano a reintegrare i sali minerali persi con la sudorazione.
- Ricche di sali minerali: con un residuo fisso superiore a 1500 mg/l. Vanno bevute sotto consiglio medico, in quanto possono avere effetti terapeutici specifici.
pH, Nitrati e Sodio: altri valori fondamentali
Un altro dato da non trascurare è il pH, che indica il grado di acidità o basicità dell’acqua. Per le acque minerali naturali, il valore del pH è generalmente compreso tra 6,5 e 8,0. Un’acqua con un pH tendenzialmente alcalino (superiore a 7) può contribuire a mantenere l’equilibrio acido-base del nostro organismo.
- Per quanto tempo è sicuro bere acqua dalla stessa bottiglia?
- Sognare Acqua: Un Tuffo nel Profondo della Psiche e dello Spirito
- L’IA ha sete: il costo nascosto di ChatGPT
I nitrati sono un indicatore della purezza dell’acqua. La loro presenza, se in eccesso, può essere dannosa, soprattutto per i più piccoli. La legge italiana fissa un limite massimo di 45 mg/l per le acque minerali, ma per le acque destinate all’infanzia il limite scende a 10 mg/l. Un valore basso di nitrati è quindi sinonimo di un’acqua di alta qualità.
Il contenuto di sodio è un altro elemento da valutare attentamente, specialmente per chi soffre di ipertensione o ritenzione idrica. Un’acqua viene definita “povera di sodio” quando il tenore di questo minerale è inferiore a 20 mg/l. Queste acque sono ideali per chi segue una dieta iposodica e per favorire un corretto ricambio idrico.
Calcio e altri minerali: un aiuto dalla natura
L’acqua può essere anche una preziosa fonte di minerali essenziali per la nostra salute. Ad esempio, un’acqua è definita “calcica” quando il contenuto di calcio è superiore a 150 mg/l. Questo tipo di acqua è particolarmente indicato per le donne in gravidanza e in menopausa, per gli anziani e per chi ha un fabbisogno aumentato di questo minerale per la salute delle ossa. Come sottolineato da uno studio pubblicato sull’autorevole rivista scientifica The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, il calcio presente nell’acqua è altamente biodisponibile, ovvero facilmente assorbibile dal nostro organismo.
Sull’etichetta possiamo trovare anche indicazioni su altri minerali come il magnesio, utile per il sistema nervoso e muscolare, e il bicarbonato, che può aiutare la digestione.
FAQ: Risposte alle domande più comuni
Qual è l’acqua migliore in assoluto?
Non esiste un’acqua migliore in assoluto, ma quella più adatta alle proprie esigenze. Per un consumo quotidiano, un’acqua oligominerale è una scelta eccellente. Chi pratica sport può optare per un’acqua medio minerale, mentre per i neonati è preferibile un’acqua minimamente mineralizzata.
Un residuo fisso alto fa male?
No, un residuo fisso alto non è dannoso, ma indica una maggiore concentrazione di sali minerali. Queste acque possono essere molto utili in determinate situazioni, come dopo un’intensa attività fisica, ma per un consumo quotidiano è generalmente consigliata un’acqua più leggera.
L’acqua del rubinetto è sicura?
In Italia, l’acqua del rubinetto è potabile e sottoposta a rigorosi controlli. Tuttavia, le sue caratteristiche organolettiche e la sua composizione possono variare a seconda della zona geografica. Leggere l’etichetta dell’acqua in bottiglia ci permette di scegliere un prodotto con caratteristiche costanti e specifiche per le nostre necessità.
Come posso capire se un’acqua è diuretica?
Per favorire la diuresi è consigliabile scegliere un’acqua leggera, con un basso residuo fisso (inferiore a 500 mg/l) e un basso contenuto di sodio (inferiore a 20 mg/l). Queste caratteristiche aiutano a contrastare la ritenzione idrica e a depurare l’organismo.
Curiosa per natura e appassionata di tutto ciò che è nuovo, Angela Gemito naviga tra le ultime notizie, le tendenze tecnologiche e le curiosità più affascinanti per offrirtele su questo sito. Preparati a scoprire il mondo con occhi nuovi, un articolo alla volta!




