Farmaci, attenzione a quali è lecito mettere in valigia

VEB

I Rapporti nazionali OsMed, annuali e periodici, rendono disponibili in maniera continuativa i dati sull’uso dei farmaci in Italia nella popolazione generale, descritti in termini di spesa, volumi e tipologia.

Dall’ultimo rapporto 2017 è emerso che nel 2016 la spesa farmaceutica nazionale totale (pubblica e privata) è stata pari a 29,4 miliardi di euro, di cui il 77,4% è stato rimborsato dal SSN.

La spesa farmaceutica territoriale pubblica è stata pari a 13.874milioni di euro (circa 228,7 euro pro capite), con un aumento del +3,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A fronte di una riduzione del -2,5% della spesa farmaceutica convenzionata netta, si registra un incremento del +13,9% della spesa per medicinali di classe A erogati in distribuzione diretta e per conto.

I farmaci per l’apparato cardiovascolare sono al primo posto per spesa (55,3 euro pro capite) e consumi (468,1 dosi ogni 1000 abitanti al giorno) nell’ambito dell’assistenza farmaceutica convenzionata, seguiti da quelli per l’apparato gastrointestinale e metabolismo.

Gli antineoplastici ed immunomodulatori rappresentano invece la prima categoria a maggiore incidenza in termini di spesa (70,2 euro pro capite) e la quinta in termini di dosi medie prescritte (9,1 DDD/1000 ab die) nell’ambito dell’assistenza farmaceutica erogata dalle strutture sanitarie pubbliche.

Seguono per spesa i farmaci antimicrobici per uso sistemico (59 euro pro capite), al sesto posto in termini di consumi (8,6 DDD/1000 ab die). Relativamente agli antibiotici, nell’ambito dell’erogazione di medicinali in regime convenzionale, si registra una riduzione dei consumi rispetto al 2015, in particolare nei fluorochinoloni (-7,5%) e nei macrolidi (-6,7%).

Se è indubbio, quindi, che volenti e nolenti ognuno di noi è quotidianamente alle prese con l’uso e il consumo di farmaci, nel periodo delle vacanze bisogna tenere gli occhi ben aperti: non è così scontato, infatti, poter portare con sé, in valigia, i medicinali che si assumono.

A lanciare l’allerta è il Foreign and Commonwealth Office (Fco): bisogna sempre verificare che, nel Paese dove ci si reca, alcune medicine comunemente prescritte non rientrino negli elenchi dei “farmaci controllati”.

Nello specifico,  di Stato in Stato cambiano le regole ed alcuni farmaci di uso comune in Italia all’estero non sono tollerati o addirittura illegali. In Giappone, ad esempio, è illegale la pseudoefedrina, che da noi viene commercializzata come decongestionante nasale e di solito è un farmaco da banco.

Lo stesso dicasi per il Vicks e molti rimedi per la tosse. Mentre gli analgesici a base di codeina, tutti i sonniferi e i medicinali per il trattamento del deficit dell’attenzione (ADHD) sono illegali in Indonesia.

E non bisogna mai sottovalutare i rischi che si corrono nell’introdurre certi farmaci dove sono vietati. In alcuni posti, infatti, oltre al sequestro dei medicinali si rischia persino la prigione.

Tra i farmaci più soggetti a controlli all’estero ricordiamo il Diazepam, tutte le benzodiazepine e il tramadol, quindi bisogna evitare tutti gli oppiacei, e la codeina. Tra gli stati in cui si rischia di più ci sono la Grecia e gli Emirati Arabi Uniti.

In alcuni Stati del Sudamerica, come il Costa Rica, le medicine portate dai turisti sono tollerate solo se la dose copre l’esatta durata della vacanza e i turisti devono avere con sé la richiesta del medico curante. Così anche in Cina, dove vengono accuratamente controllate le ricette e le dosi trasportate e viene vagliato ogni principio attivo tra gli ingredienti.

Gli esperti raccomandano quindi di informarsi tramite il proprio medico di base di quali siano i medicinali consentiti per ogni tipo di Paese si voglia visitare. In caso di restrizioni è opportuno segnalare qualsiasi sostanza anomala, sempre corredata di prescrizione medica.

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