I Fast Radio Burst (FRB), in italiano noti come Lampi Radio Veloci, sono tra i fenomeni astrofisici più enigmatici e affascinanti del nostro Universo. Parliamo di emissioni radio transienti estremamente potenti, che durano solo una frazione di secondo—nell’ordine dei millisecondi—ma che in quel battito di ciglia sprigionano una quantità di energia sbalorditiva, pari a quella che il Sole emette in diversi giorni.

La Natura Effimera degli FRB
Il nome dice tutto: sono rapidi e sono esplosioni di onde radio. Ma la loro brevità è ciò che li rende così difficili da studiare. Un Fast Radio Burst è così veloce da essere sfuggente, come un lampo fotografico cosmico.
- Durata: Meno di un secondo, spesso pochi millisecondi.
- Intensità: Possono momentaneamente superare ogni altra sorgente radio nella loro galassia ospite. Ad esempio, è stato calcolato che l’FRB da record, denominato FRB 20220610A, ha rilasciato in un millisecondo l’energia che il nostro Sole emette in circa 30 anni (Focus.it).
- Distanza: La maggior parte degli FRB che rileviamo proviene da galassie lontane, a miliardi di anni luce dalla Terra.
Il primo FRB, spesso chiamato il “Bursts di Lorimer”, fu scoperto nel 2007 da Duncan Lorimer e dal suo studente David Narkevic, esaminando dati di archivio risalenti al 2001. Questo evento aprì la porta a un mistero cosmico che continua a evolvere.
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La Caccia alle Origini: Qual è la Fonte?
Nonostante la loro natura fugace, un fenomeno chiave aiuta gli scienziati a capire quanto sono lontani: la Misura di Dispersione (DM). Le onde radio più lunghe viaggiano più lentamente attraverso il plasma (il gas ionizzato) intergalattico rispetto a quelle più corte. Misurando il ritardo tra le diverse frequenze, gli astronomi possono stimare la distanza percorsa dal segnale.
Ma la domanda da un milione di dollari resta: cosa causa questi lampi? Al momento, non c’è una singola spiegazione universalmente accettata, ma diverse teorie vedono protagonisti oggetti cosmici con una gravità e campi magnetici estremi.
I Principali Indiziati
- Magnetar: L’ipotesi più accreditata punta sulle Magnetar, un tipo di stella di neutroni con un campo magnetico intensissimo, fino a 1015 volte più forte di quello terrestre. Nel 2020, il radiotelescopio CHIME ha rilevato un FRB proveniente da una Magnetar all’interno della nostra Via Lattea (SGR 1935+2154). Questa è stata la prima prova concreta di una sorgente di FRB. Le eruzioni e i “terremoti” sulla loro crosta possono generare questi lampi.
- Sistemi Binari in Collisione: Anche la fusione di oggetti ultracompatti, come due stelle di neutroni o una stella di neutroni e un buco nero, potrebbe essere una fonte. Questi eventi catastrofici libererebbero energie incredibili.
- Buchi Neri: Alcuni modelli suggeriscono che i lampi potrebbero originarsi nei pressi di buchi neri, magari in seguito a getti di plasma.
FRB: Non solo un Mistero, ma uno Strumento
Oltre ad essere un enigma in sé, i Fast Radio Burst si stanno rivelando strumenti cosmici rivoluzionari.
Ryan Shannon, professore alla Swinburne University of Technology, ha spiegato che questi lampi radio “sentono” il materiale ionizzato anche nello spazio quasi vuoto, permettendo di misurare quanta materia si trova tra le galassie. Gli scienziati stimano che circa la metà della “materia normale” (o barionica) prevista dall’attuale modello cosmologico non è stata ancora trovata. Gli FRB, interagendo con questa materia, permettono di “pesarne” la quantità e di tracciare la sua distribuzione nell’Universo, aiutando a risolvere il problema dei “barioni mancanti”.
Inoltre, la localizzazione sempre più precisa degli FRB, come il recente “RBFLOAT” (Radio Brightest FLash Of All Time) che è stato tracciato ai margini di una galassia a 130 milioni di anni luce di distanza (MIT News), sta offrendo ai ricercatori nuovi indizi cruciali sull’ambiente di nascita di queste potentissime scariche.
FAQ sui Fast Radio Burst
Gli FRB sono segnali di civiltà extraterrestri?
È un’ipotesi che affascina il pubblico, ma la maggior parte degli scienziati ritiene che gli FRB abbiano un’origine naturale estrema, come le magnetar o la collisione di oggetti compatti. Nonostante i lampi radio mostrino una potenza inimmaginabile, la loro natura istantanea e la frequente provenienza da galassie lontanissime li rendono molto probabilmente fenomeni astrofisici. L’idea di una “technosignature” è stata avanzata, ma le prove attuali puntano verso la fisica estrema.
Qual è la differenza tra FRB “singoli” e “ripetitivi”?
Gli FRB singoli appaiono una sola volta e non vengono più rilevati. Gli FRB ripetitivi sono quelli che emettono più lampi dalla stessa regione dello spazio, anche a distanza di anni o con schemi periodici (come un FRB che si ripete ogni 16 giorni). L’esistenza di ripetitori supporta l’ipotesi delle Magnetar, che possono sopravvivere a molti “sfoghi”.
A cosa servono gli FRB nell’astrofisica?
Oltre a essere un mistero da risolvere, i Lampi Radio Veloci sono utilizzati come “sonde cosmiche”. Nel loro viaggio verso la Terra, le onde radio degli FRB interagiscono con il gas intergalattico. Misurando questa interazione (la Misura di Dispersione), gli astronomi possono stimare la densità di materia (i barioni mancanti) e tracciare la struttura dell’Universo.
In che modo gli scienziati rilevano gli FRB?
Gli FRB vengono rilevati utilizzando radiotelescopi ad ampia visuale, come il CHIME (Canadian Hydrogen Intensity Mapping Experiment) in Canada, o l’Australian SKA Pathfinder (ASKAP). Questi strumenti monitorano continuamente vaste porzioni di cielo. Quando un lampo viene rilevato, vengono utilizzate reti di telescopi (come le “Outrigger” di CHIME) e osservatori ottici/a raggi X per localizzare con precisione la galassia ospite e studiare il suo ambiente.
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