Quando a scuola ci toccava studiare e poi rintracciare nei vari testi le figure retoriche ci sembrava una fatica immane e soprattutto inutile: quando mai, nella vita reale e concreta, ci sarebbe toccato avere a che fare con queste figure “misteriose”?
Eppure molte di queste le ritroviamo quotidianamente, nel linguaggio comune ma non solo: se vi è capitato di leggere o sfogliare un fumetto siete stati sommersi dalle onomatopee.

Cosa sono le onomatopee?
Le onomatopee, o anche parole onomatopeiche, altro non sono che quelle parole che riproducono, attraverso i suoni linguistici di una lingua, il rumore o il suono associato a un oggetto.
Nella maggior parte dei casi vengono utilizzate per riprodurre i versi degli animali, il rumore di oggetti o azioni che hanno una componente fonica specifica.
Tic tac, crac, plin, din don, eccì, brr, e potremmo continuare ancora per molto: sono centinaia e parecchie sono mutuate anche dalla lingua inglese come sniff, splash, boom e slam.
Molte onomatopee sono ormai parte integrante della nostra lingua, anzi sono nate proprio in base all’imitazione del rumore di ciò che significano.
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