Francesco Nuti è tornato recentemente alla ribalta della cronaca perché maltrattato, umiliato e picchiato dal suo badante georgiano: una vita non certo facile la sua, scandita da molti momenti di gloria, ma anche da altrettanti che lo hanno costretto oggi ad essere menomato nel corpo e abbandonato quasi da tutti.
L’attore-regista toscano, 60 anni, campione di incassi negli anni Ottanta-Novanta con film come Io, Chiara e lo Scuro, Tutta colpa del paradiso, Stregati e Caruso Pascoski di padre polacco, dal 2003 in avanti continua a vivere una parabola discendente.
Nel 2003 chiama i pompieri per un malore, poi anni di depressioni, cure, annunci di suicidio e problemi di alcolismo. Arriva poi un ricovero nel settembre 2006 al Policlinico di Roma, a causa di un ematoma cranico dovuto ad un mai chiarito incidente domestico. A novembre esce però dal coma e, nel 2009, si comincia a parlare di due sceneggiature scritte da lui e di un libro: ‘Poesie raccolte’.
Nel 2011 Nuti si racconta nel diario ‘Sono un bravo ragazzo’ (Rizzoli) con in copertina un autografo dell’attore: ‘Ciao Francesco Nuti’. Nel maggio 2014 un suo appello ”Cari produttori credete ancora nelle mie storie, spero esca il mio ultimo film che ho scritto, dal titolo Olga e i fratellastri Billi”.
Lunghi, lunghissimi silenzi intervallati da qualche appello quasi disperato: ora Fiorello ha scelto di scendere in campo, per cercare a suo nome un produttore, per aiutarlo a realizzare il suo sogno di dar vita a una nuova pellicola.
Nello specifico, a lanciare l’accorato appello, ospiti di Fiorello nello Speaker’s Corner di Edicola Fiore su SkyUno e Tv8, sono Valerio Groppa e Nicola Pecci, fan dell’amatissimo attore e regista toscano.
«Come sarebbe vedere al cinema un nuovo film di Francesco Nuti? Ci vorrebbe una nuova sceneggiatura scritta da lui… Ma c’è già ed è fantastica! Manca solo un produttore» dicono all’unisono, srotolando una grande foto di Nuti dal balcone dello Speaker’s corner, Groppa e Pecci, rispettivamente regista e protagonista dello spettacolo teatrale `Francesco Nuti Andata, caduta e ritorno´ che racconta la vita del loro idolo.
Anche lo stesso Fiorello non si è tirato indietro: ha finto di essere Aurelio De Laurentiis, imitandolo alla perfezione, ed ha chiesto ai suoi amici di parlargli del film.
Il comico siciliano ha quindi subito abbracciato la causa e si è subito appellato al mondo del cinema: un modo per “credere ancora nelle storie” di Nuti, come aveva chiesto lui stesso tempo fa.