Due scienziati argentini dell’Università Nazionale di Mar del Plata, Esteban Szigeti e Gustavo Arenas, hanno pubblicato su arXiv uno studio in cui ricostruiscono virtualmente il Meccanismo di Antikythera, l’antico “computer astronomico” greco, per valutarne affidabilità e difetti costruttivi.

Il contesto storico e scientifico
- Scoperta subacquea (1901): alcuni sub si imbatterono nei resti di una nave romana presso l’isola di Antikythera, rinvenendo ingranaggi complessi risalenti al II–I sec. a.C.
- Funzione originale: incisioni e registrazioni antiche suggeriscono un uso per il calcolo dei cicli solari, lunari e persino per prevedere il passaggio di comete.
Metodologia della simulazione
- Database di riferimento: i ricercatori hanno preso spunto dai metodi di Alan Thorndike per modellare le irregolarità dei denti e dagli studi di Mike Edmunds sulla spaziatura variabile.
- Software di analisi meccanica: attraverso una piattaforma di modellazione ad alta precisione, hanno riprodotto ogni ruota dentata con tolleranze storiche e manufatturiere.
- Test di funzionamento: il team ha fatto “girare” virtualmente la manovella per individuare punti di attrito e potenziali inceppamenti.
Risultati principali
- Denti triangolari: non compromettono il movimento generale del meccanismo.
- Spaziature sbagliate: anche piccole imprecisioni tra gli ingranaggi generano blocchi durante la rotazione.
- Corrosione pre‑esistente: gli errori di ingranaggio potrebbero essere stati presenti già in origine, non solo causati dal degrado marino.
Implicazioni e ipotesi
- Affidabilità limitata: un dispositivo che si inceppa spesso risulta poco pratico per calcoli astronomici continui.
- Giocattolo o strumento scientifico? Secondo i fisici, se fosse stato concepito come mero “gadget”, avrebbe giustificato le imperfezioni, ma l’impegno impiegato nella costruzione suggerisce uno scopo più serio.
Conclusioni
La simulazione al computer offre una prospettiva nuova sul Meccanismo di Antikythera, evidenziando come antiche tecniche di ingegneria potessero soffrire di tolleranze ridotte. Future ricerche potrebbero integrare scansioni 3D dei frammenti originali per affinare ulteriormente il modello.