Contanti e Gen Z: un addio inevitabile?
Sempre più giovani evitano di usare i contanti, considerandoli poco igienici, scomodi e obsoleti.
La Generazione Z, cresciuta in un mondo digitale, preferisce strumenti come portafogli elettronici, carte e app di pagamento. Un trend che riflette non solo il cambiamento delle abitudini, ma anche una nuova visione del denaro e della gestione finanziaria.

Pagamenti digitali: controllo, igiene e velocità
Pagare con lo smartphone o una carta offre numerosi vantaggi pratici e psicologici.
Secondo un sondaggio Harris, il 29% della Gen Z ritiene che chi paga in contanti sia “inscuro” o “distante”. Questo dato evidenzia quanto il contante venga percepito come appartenente a un’altra epoca.
Il denaro fisico viene associato a germi, rischio di furto, e mancanza di tracciabilità. Al contrario, le app di pagamento permettono di:
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- Tenere traccia delle spese in tempo reale
- Impostare budget personalizzati
- Automatizzare i risparmi
- Ricevere cashback o premi sugli acquisti
Come spiega Sophia Deva di Verde Money, anche chi non è esperto riesce a monitorare le proprie finanze grazie alla semplicità degli strumenti digitali. Inoltre, in caso di reso o problemi, ottenere un rimborso con una carta è molto più semplice rispetto ai contanti.
Il fascino del contante: tra psicologia e vecchie abitudini
Nonostante l’avanzata digitale, il denaro fisico ha ancora i suoi sostenitori.
Il metodo delle buste, ad esempio, è usato da anni per gestire meglio il budget familiare, dividendo le spese in categorie fisiche e visibili. Questo approccio, reso popolare da Dave Ramsey, crea un effetto psicologico potente: quando una busta è vuota, si smette di spendere.
Il contante “fa male a spendere”. Studi della Federal Reserve di Boston e del Journal of Applied Psychology mostrano che usare carte porta a spendere fino al 409% in più. Inoltre, i pagamenti con carta tendono ad aumentare l’importo delle mance.
Ma questo vale ancora oggi?
Secondo i giovani, questi studi non riflettono le dinamiche moderne. Il contante, per molti, sembra un extra, non parte del bilancio reale. Infatti, oltre il 54% di Gen Z e Millennial spende senza pensarci, a fronte del 33% della Gen X e solo 21% dei Baby Boomer.

Contante o digitale? La vera questione è l’educazione finanziaria
Il punto non è scegliere tra contanti o pagamenti digitali, ma creare abitudini finanziarie sane e sostenibili. Come sottolinea Deva, serve un sistema che funzioni per l’individuo, evitando scelte dettate da ansia o automatismi.
La Gen Z mostra una crescente consapevolezza finanziaria, ma servono strumenti educativi e app che vadano oltre la comodità. Le banche digitali, ad esempio, stanno integrando funzioni che simulano i metodi tradizionali, come i salvadanai virtuali.
Conclusione
La Generazione Z sta cambiando il modo di vedere e gestire il denaro.
Meno contante, più tracciabilità e controllo. Ma il dibattito resta aperto. La sfida è educare le nuove generazioni a usare gli strumenti in modo consapevole, non solo comodo.
Per approfondire il tema, leggi gli articoli di Banca d’Italia e OECD – Educazione Finanziaria.
Curiosa per natura e appassionata di tutto ciò che è nuovo, Angela Gemito naviga tra le ultime notizie, le tendenze tecnologiche e le curiosità più affascinanti per offrirtele su questo sito. Preparati a scoprire il mondo con occhi nuovi, un articolo alla volta!




