Crisi economica, precarietà e salute mentale: ecco perché i giovani di oggi portano il peso più grande
Nel dibattito senza fine tra baby boomer, millennials e Generazione Z su chi abbia avuto la vita più difficile, ognuno è convinto di aver vissuto tempi duri. Gli anziani citano guerre e sacrifici, i genitori ricordano i tempi senza comodità digitali, mentre i giovani di oggi parlano di sogni infranti e futuro incerto. Ma se guardiamo ai dati, è sempre più evidente: la Gen Z sta affrontando una crisi senza precedenti.

Un sistema economico che non funziona più per i giovani
Secondo l’esperta di politiche sociali Intifar Chowdhury della Flinders University, i giovani d’oggi non stanno solo raccogliendo i frutti delle battaglie combattute dalle generazioni precedenti, ma si trovano anche intrappolati in un contesto socioeconomico molto più ostile.
- Costo della vita alle stelle
- Salari stagnanti
- Tassi di disoccupazione giovanile elevati
- Mercato immobiliare inaccessibile
Questi fattori combinati hanno reso irraggiungibili obiettivi una volta considerati basilari: acquistare casa, costruire una famiglia, risparmiare per il futuro.
Più istruiti, ma meno valorizzati
Sebbene la Generazione Z abbia un livello di istruzione superiore rispetto ai coetanei del passato, la laurea è sempre meno una garanzia di stabilità. In un mercato del lavoro saturo, molti giovani finiscono in occupazioni sottopagate e non qualificate, nonostante gli anni di studio.
Il sogno della casa di proprietà? Solo per pochi
Tra affitti record e mutui irraggiungibili, la proprietà immobiliare è diventata un privilegio riservato a chi riceve aiuto familiare. Chi può contare su genitori con beni o risparmi ha un vantaggio decisivo, mentre chi parte da zero si ritrova escluso da ogni opportunità di investimento.
La disparità patrimoniale, non solo reddituale, sta generando una nuova classe sociale invisibile: giovani altamente formati ma privi di mezzi per costruire un futuro.
Salute mentale in crisi: l’altra pandemia
Le difficoltà economiche e l’insicurezza cronica stanno lasciando un segno profondo sulla salute mentale della Gen Z. Studi internazionali segnalano:
- Un aumento significativo dei disturbi depressivi e d’ansia tra i giovani
- Maggiore incidenza di abuso di sostanze
- Incremento degli anni di vita in buona salute persi (YLD) a causa di patologie non mortali
Le preoccupazioni quotidiane legate a debiti, disoccupazione, e pressione sociale stanno portando a un’emergenza psicologica senza precedenti.
Una generazione sotto pressione, ma consapevole
La Generazione Z non si arrende, ma ha una consapevolezza più lucida e realistica del mondo che la circonda. Cresciuta in un’epoca di crisi continua (economica, sanitaria, climatica), ha sviluppato un approccio critico, ma fatica a vedere un futuro garantito anche con l’impegno.
Non sorprende che il mantra “studia, lavora sodo e ce la farai” oggi non sia più credibile. L’equazione tra sforzo e successo è stata infranta, e i giovani ne pagano le conseguenze.
Conclusione: una sfida generazionale che riguarda tutti
Le difficoltà affrontate dalla Generazione Z non sono frutto di lamentele, ma di dati oggettivi. Se non si interviene con politiche inclusive e soluzioni strutturali, il rischio è una frattura generazionale permanente, che condizionerà non solo il futuro dei giovani, ma anche quello dell’intera società.
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