Gli alieni osservavano le piramidi Egizie sin dai tempi antichi

VEB

Alieni situati a una distanza straordinaria di 17,6 quadrilioni di miglia potrebbero essere in grado di osservare le costruzioni storiche di antiche civiltà come quelle romane, greche ed egiziane attraverso l’uso di potenti telescopi. Gli esperti ritengono che questi esseri extraterrestri possano osservare i nostri monumenti storici da questa immensa distanza.

Gli alieni osservavano le piramidi Egizie sin dai tempi antichi

Uno studio indica che entità aliene avanzate potrebbero avere la capacità di identificare strutture terrestri da lontano, ma solo fino a 3.000 anni fa, a causa del tempo che la luce impiega per viaggiare attraverso l’universo. Un articolo, sottoposto a revisione paritaria e in attesa di pubblicazione sulla rivista Acta Astronautica, esplora l’ipotesi che gli extraterrestri potrebbero monitorarci. L’autore dello studio, Zaza Osmanov, affiliato all’istituto di ricerca SETI, sostiene che le leggi della fisica permetterebbero un rilevamento a una distanza massima di circa 3.000 anni luce.

Secondo i ricercatori, le civiltà aliene potrebbero essere classificate in tre tipi a seconda del loro livello di avanzamento tecnologico. Il Tipo I sarebbe una civiltà che utilizza tutta l’energia disponibile su un pianeta orbitante intorno a una stella. Il Tipo II si riferisce a civiltà che sfruttano l’energia totale della loro stella, mentre il Tipo III riguarda società aliene avanzate che utilizzano l’energia a livello galattico. Lo studio pone la questione se i nostri manufatti tecnologici possano essere rilevati dagli alieni attraverso i loro telescopi.

L’indagine si concentra sulla possibilità di identificare le nostre costruzioni tecnologiche, come grandi navi, edifici e satelliti, che potrebbero essere distinti come oggetti artificiali. L’approccio suggerito per identificare questi oggetti è concentrarsi sulla luce visibile riflessa da essi e utilizzare telescopi ottici per una risoluzione spaziale precisa.

Gli studiosi ipotizzano che gli alieni con intelligenza avanzata potrebbero impiegare una rete di telescopi o supercomputer per esaminare la Terra. Invece di affidarsi a singoli telescopi di grandi dimensioni, potrebbero utilizzare l’interferometria ottica a lunga base, combinando due o più telescopi distanziati notevolmente. Lo studio suggerisce che civiltà aliene di Tipo I, II e III potrebbero impiegare computer quantistici basati su buchi neri artificiali per analizzare i segnali rilevati.

In relazione alle attuali tecnologie umane, un veicolo spaziale impiegherebbe circa 4,3 milioni di anni per raggiungere il pianeta di questi osservatori extraterrestri.

Next Post

Nato lancia una esercitazione militare anti Russia, cosa sta succedendo?

L’esercitazione militare Steadfast Defender 2024, recentemente lanciata dalla NATO, rappresenta un momento significativo nella storia militare recente, segnando un aumento considerevole nella scala e nella complessità delle operazioni dell’alleanza. Questa esercitazione, che coinvolge circa 90.000 soldati provenienti dagli stati membri della NATO e dalla Svezia, è considerata la più massiccia […]
Nato lancia una esercitazione militare anti Russia cosa sta succedendo