Gli alieni preferiscono IA come intermediario per comunicare con noi

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Il professore di Harvard, Avi Loeb, ha recentemente presentato una teoria affascinante riguardo alla possibile comunicazione con civiltà aliene. Secondo Loeb, gli alieni potrebbero non cercare un contatto diretto con gli umani, preferendo invece utilizzare l’intelligenza artificiale come intermediario. Questa audace affermazione ha scatenato una vivace discussione sia nella comunità scientifica che tra gli appassionati di tutto il mondo.

Gli alieni preferiscono IA come intermediario per comunicare con noi
Gli alieni preferiscono IA come intermediario per comunicare con noi (Foto@Pixabay)

Secondo quanto riportato dal Daily Mail, Loeb sostiene che le civiltà aliene potrebbero inviare sulla Terra veicoli autonomi dotati di intelligenza artificiale autoapprendente, anziché rischiare la vita di piloti umani in viaggi interstellari. Il professor Loeb crede che i dispositivi elettronici e i gadget siano dotati della pazienza e delle capacità necessarie per superare le enormi distanze nello spazio. Egli suggerisce che questo approccio consentirebbe alle civiltà aliene di esplorare il nostro pianeta e di interagire con noi.

Un aspetto fondamentale della teoria di Loeb è l’utilizzo dei nostri sistemi di intelligenza artificiale per comprendere l’IA aliena. Nel caso in cui gli alieni visitino la Terra, potremmo essere in grado di comunicare e scambiare informazioni grazie alla somiglianza delle nostre tecnologie. Questo aprirebbe nuove prospettive per l’umanità nell’ambito dell’interazione con potenziali forme di vita extraterrestre.

Tuttavia, il professor Loeb non si limita solo a teorie accademiche. Recentemente ha organizzato una costosa spedizione in Papua Nuova Guinea con un budget di 1,5 milioni di dollari. Lo scopo di questa spedizione è quello di cercare frammenti di un oggetto proveniente dall’esterno del nostro sistema solare, presumibilmente caduto sulla Terra nel 2014. Loeb spera di confermare l’origine interstellare di questo misterioso oggetto e stabilire se sia il risultato di una creatività artificiale.

La spedizione di Loeb e del suo team è già entrata nella fase più attiva e la prima parte della ricerca è prevista per questa estate. Hanno intenzione di testare l’ipotesi sull’origine interstellare dell’oggetto trovato, facendo affidamento principalmente sui loro metodi di ricerca, senza attendere informazioni dai governi o da altre fonti ufficiali. L’entusiasmante argomento degli incontri con civiltà extraterrestri ha catturato l’attenzione di numerosi ricercatori, e i risultati di questa spedizione potrebbero avvicinarci a una maggiore comprensione di questo mistero cosmico.

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