Gli antichi cucinavano sul fuoco molto prima di quanto si pensasse

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Le nuove scoperte cambiano radicalmente l’idea della vita degli uomini primitivi.

Gli antichi cucinavano sul fuoco molto prima di quanto si pensasse
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Gli antichi hanno iniziato a usare il fuoco per cucinare centinaia di migliaia di anni prima di quanto si pensasse.

Questa è la conclusione raggiunta da un gruppo internazionale di ricercatori guidati da esperti israeliani che hanno scoperto i resti di pesce mangiato 780 mila anni fa nel nord di Israele, come riporta la BBC.

Secondo le prove a disposizione degli storici finora, le persone iniziarono a cucinare sul fuoco intorno al 170.000 a.C. Tuttavia, nuove scoperte cambiano radicalmente l’idea della vita degli uomini primitivi.

I resti di un pesce di due metri, simile ad una carpa, sono stati rinvenuti durante degli scavi archeologici sulle rive del fiume Giordano, a circa 14 km dal lago di Tiberiade (noto in Israele come lago Kinneret).

I denti del pesce erano ben conservati e, dai cristalli sul loro smalto, gli scienziati hanno stabilito che non era esposto al fuoco diretto, ma veniva cotto a una temperatura inferiore.

Il passaggio dell’umanità dal consumo di cibi crudi a cibi cotti è una delle fasi più importanti del suo sviluppo, ne sono sicuri gli scienziati.

L’acquisizione dell’abilità necessaria per cucinare il cibo rappresenta un significativo salto evolutivo, poiché gli esseri umani hanno acquisito un ulteriore modo per utilizzare in modo ottimale le scorte di cibo“, ha commentato Naama Goren-Inbar dell’Università Ebraica di Gerusalemme, che ha guidato lo scavo.

Alla spedizione hanno preso parte anche archeologi britannici e tedeschi. “È anche possibile che la cucina non si limitasse al pesce, ma includesse anche vari tipi di animali e piante“, spiegano.

Altre testimonianze archeologiche rinvenute nello stesso sito indicano che per decine di migliaia di anni le sponde del lago furono popolate da tribù di cacciatori e raccoglitori.

Le ultime conclusioni scientifiche sono state ottenute a seguito di uno studio congiunto con la partecipazione di scienziati di istituti israeliani, britannici e tedeschi.

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