Un progetto da fantascienza? Forse no
Nel 2025, la Casa Bianca ha presentato uno dei progetti militari più ambiziosi mai annunciati nella storia della difesa statunitense: il Golden Dome, un sistema di protezione missilistica globale con un budget stimato di 175 miliardi di dollari. Annunciato dall’ex presidente Donald Trump, il progetto mira a neutralizzare attacchi missilistici da qualsiasi punto del pianeta, incluse minacce dallo spazio.
Il piano ha subito catalizzato l’attenzione internazionale, sollevando interrogativi su fattibilità tecnica, implicazioni geopolitiche e sostenibilità economica.
Cos’è il Golden Dome e come dovrebbe funzionare
A differenza dei tradizionali sistemi difensivi come il Patriot o la rete NORAD, il Golden Dome punta a costruire una rete di sorveglianza e intercettazione multi-livello, distribuita tra Terra e spazio.
I componenti chiave del sistema:
- Satelliti geostazionari dotati di sensori avanzati per il rilevamento precoce
- Intercettori terrestri e spaziali, in grado di distruggere missili balistici e ipersonici in volo
- Integrazione tra difesa aerea, navale e spaziale, grazie a tecnologie di nuova generazione
Il sistema mira a contrastare in particolare le nuove minacce ipersoniche — armi in grado di viaggiare oltre Mach 5 (6.174 km/h) e seguire traiettorie imprevedibili, rendendo inefficaci i radar e gli scudi esistenti.
Ispirazione e precedenti: Iron Dome e oltre
Sebbene il nome possa ricordare la cupola protettiva del film I Simpson, il riferimento più realistico è il sistema Iron Dome israeliano, che ha dimostrato un tasso di successo superiore al 90% contro missili a corto raggio.
Tuttavia, il Golden Dome è pensato per una scala globale, con capacità di intercettare anche sistemi FOBS (Fractional Orbital Bombardment System), una minaccia emergente secondo l’ultimo report del Pentagono e dell’US Defense Intelligence Agency.
Critiche e rischi geopolitici
Nonostante il potenziale tecnologico, il progetto ha suscitato forti reazioni internazionali. Cina e Russia hanno espresso preoccupazioni formali, accusando gli USA di voler perseguire una “sicurezza assoluta” che potrebbe compromettere l’equilibrio strategico globale.
In particolare, il Ministero degli Esteri cinese ha evocato presunte violazioni del Trattato sullo Spazio Extra-Atmosferico del 1967, che vieta l’uso militare aggressivo dello spazio.
Il Cremlino ha definito il Golden Dome una minaccia alla stabilità nucleare, evidenziando il rischio di una nuova corsa agli armamenti e una possibile revisione degli accordi bilaterali come il trattato New START.
Rischi tecnologici ed economici
Oltre agli scenari geopolitici, permangono dubbi sulla realizzabilità tecnica. Colpire un missile ipersonico richiede:
- Precisione millimetrica
- Elaborazione dati in tempo reale
- Integrazione tra AI, sensori e algoritmi predittivi
Anche aziende leader come SpaceX, Lockheed Martin e Boeing, citate tra i potenziali contractor, dovrebbero affrontare sfide senza precedenti in termini di affidabilità, lanci ripetuti e sostenibilità nel tempo.
Dal punto di vista economico, 175 miliardi di dollari rappresentano un impegno maggiore di molti bilanci annuali combinati di sanità e infrastrutture statunitensi. Secondo un’analisi del Congressional Budget Office, tali cifre potrebbero compromettere altre priorità nazionali in assenza di risultati concreti entro il 2029, la data prevista per il completamento del sistema.
Il futuro della difesa si sposta nello spazio?
Se operativo, il Golden Dome potrebbe ridisegnare il paradigma della difesa globale, segnando un passaggio dall’era della deterrenza nucleare a quella della neutralizzazione preventiva ad alta quota.
Ma se fallisse, potrebbe diventare il simbolo di una visione eccessivamente futuristica, costosa e geopoliticamente destabilizzante.
Una cosa è certa: il progetto ha già segnato una svolta nell’approccio militare degli Stati Uniti e nella discussione mondiale su come e se militarizzare lo spazio. Il 2029 sarà un anno decisivo, non solo per la tecnologia, ma per il futuro stesso della sicurezza globale.
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