Perché vediamo ciò che non esiste? Il cervello e le illusioni ottiche
Le illusioni ottiche non sono semplici giochi visivi, ma rivelano come il cervello interpreta la realtà visiva. Quando guardiamo un’immagine illusoria, non stiamo solo osservando: stiamo traducendo informazioni sensoriali attraverso filtri mentali, evolutivi e cognitivi.
Secondo la American Psychological Association, queste illusioni dimostrano “i limiti della percezione umana e come il cervello compensa l’ambiguità visiva” (APA).

1. L’illusione di Müller-Lyer
Cos’è l’illusione di Müller-Lyer?
Due linee della stessa lunghezza appaiono diverse a causa delle frecce alle estremità. Le linee con le “punte in fuori” sembrano più lunghe di quelle con “punte in dentro”.

Perché il cervello si sbaglia?
Il cervello interpreta le frecce come indizi prospettici, un meccanismo appreso dall’esperienza tridimensionale. Studi dell’Università di Berkeley mostrano che il contesto architettonico e la cultura influenzano la forza dell’illusione (ScienceDirect).
2. L’illusione di Fraser (la spirale che non esiste)
Cos’è l’illusione di Fraser?
Sembra una spirale, ma è solo una serie di cerchi concentrici. Linee curve alternate ingannano il cervello facendogli vedere un movimento spiraliforme.

Perché il cervello “vede” una spirale?
Il cervello cerca continuità e movimento nei pattern complessi. La Royal Society ha pubblicato studi che collegano questa illusione ai meccanismi della visione periferica e dell’integrazione visuo-cognitiva (Royal Society Open Science).
3. Il “cubo impossibile” di Penrose
Cos’è il cubo impossibile?
Una figura tridimensionale disegnata in 2D che non può esistere nella realtà. Il cubo di Penrose è un paradosso visivo che sfida la logica geometrica.

Qual è il trucco?
Il cervello cerca coerenza tridimensionale, ma quando la prospettiva viene manipolata, la mente “riempie gli spazi” con supposizioni sbagliate. Secondo Neuroscience News, queste illusioni attivano le aree del cervello dedicate alla previsione spaziale e all’inferenza visiva.
4. Il volto di Thatcher (Thatcher Effect)
Cos’è l’Effetto Thatcher?
Un volto appare normale se rovesciato, ma inquietante quando lo si ruota in verticale. Il volto ha occhi e bocca capovolti, ma il cervello non lo nota subito.

Perché è inquietante?
Il cervello umano è specializzato nel riconoscimento facciale in posizione verticale. Quando un volto è capovolto, la nostra capacità di analizzarne le caratteristiche si riduce drasticamente. Il fenomeno è stato studiato per la prima volta dalla psicologa Peter Thompson nel 1980.
5. L’illusione di Adelson (ombre e contrasto)
Cos’è l’illusione di Adelson?
Due caselle con lo stesso colore appaiono diverse a causa dell’ombra proiettata da un oggetto. Un quadrato grigio chiaro in ombra sembra più scuro di uno identico fuori ombra.

Cosa succede nel cervello?
Il nostro sistema visivo compensa automaticamente l’illuminazione ambientale. Come ha spiegato Edward Adelson del MIT, il cervello regola la luminosità in base al contesto, non alla realtà luminosa oggettiva.
Cosa ci insegnano queste illusioni?
Le illusioni ottiche rivelano che la percezione è una costruzione attiva, non una semplice ricezione. Il cervello interpreta il mondo con regole euristiche basate sull’esperienza, sulla cultura e sulla sopravvivenza evolutiva.
E questo spiega perché, anche se sappiamo che una figura è illusoria, continuiamo a vederla “sbagliata”.
Approfondimenti consigliati
- “The Tell-Tale Brain” di V.S. Ramachandran – un viaggio nella neurologia delle illusioni.
- Illusions Index (Goldsmiths University of London): illusionsindex.org – una biblioteca scientifica di illusioni visive.
- Corso gratuito MIT su Visual Perception: ocw.mit.edu
Conclusione: Il potere delle illusioni è nel cervello, non negli occhi
Le illusioni ottiche ci ricordano che ciò che vediamo non è sempre ciò che è. Comprenderle non è solo divertente, ma anche fondamentale per capire come funziona la mente umana.
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