Il tanto atteso rilascio di GPT-5, il nuovo modello di intelligenza artificiale di OpenAI, si è trasformato in un caso. Invece di accogliere con entusiasmo l’ultima evoluzione di ChatGPT, molti utenti, specialmente quelli abbonati, hanno espresso un forte malcontento, lamentando un’esperienza utente frustrante e un netto passo indietro rispetto alle versioni precedenti.

Flussi di lavoro interrotti e la fine dei vecchi modelli
Una delle critiche più feroci mosse a OpenAI riguarda la strategia di lancio. Con l’arrivo di GPT-5, l’azienda ha rimosso l’accesso a quasi tutte le versioni precedenti del modello, come il tanto amato GPT-4o. Questa decisione ha avuto un impatto devastante sui flussi di lavoro di migliaia di professionisti e creativi.
Molti utenti avevano affinato nel tempo le loro interazioni, ottimizzando l’uso di specifici modelli per compiti diversi: c’era chi preferiva la creatività e il calore di GPT-4o per la scrittura di testi lunghi e dialoghi, riservando i modelli più recenti per il ragionamento logico e la programmazione. Come riportato da numerose discussioni su forum come Reddit, la rimozione improvvisa ha “spezzato” queste abitudini consolidate, rendendo inutilizzabili script e ottimizzazioni sviluppate nel corso dei mesi. L’impossibilità di accedere ai modelli familiari, senza alcun preavviso, ha generato un senso di smarrimento e frustrazione.
Prestazioni inferiori e un’IA “più fredda”
A peggiorare la situazione ci si sono messi i problemi di performance e di “personalità” del nuovo GPT-5. Sin dal primo utilizzo, gli utenti hanno notato risposte più brevi, secche e impersonali. Il tono colloquiale e quasi “amichevole” che caratterizzava le versioni precedenti sembra essere svanito, lasciando il posto a un’interazione che molti hanno definito “brusca e scortese”.
Questo cambiamento ha toccato corde emotive profonde. Alcuni utenti avevano sviluppato un vero e proprio legame con i modelli precedenti, descrivendo GPT-4o come un “compagno emotivo” o addirittura “il mio unico amico”. GPT-5, con il suo comportamento più freddo e distaccato, non è riuscito a colmare questo vuoto.
Lo stesso CEO di OpenAI, Sam Altman, ha dovuto ammettere l’esistenza di problemi tecnici al lancio, in particolare legati a un sistema di “selezione automatica” che, nei primi giorni, assegnava agli utenti le varianti meno performanti del modello, aggravando ulteriormente la percezione negativa.
Conclusione e approfondimenti
In risposta alle critiche, OpenAI ha fatto un parziale passo indietro, ripristinando l’accesso a GPT-4o per gli abbonati e promettendo maggiore trasparenza. Questo episodio, tuttavia, solleva importanti interrogativi sul rapporto tra utenti e intelligenza artificiale e sulla gestione delle aspettative da parte delle aziende leader del settore. La strada verso un’IA sempre più potente passa anche dalla capacità di ascoltare e rispettare le abitudini di chi la utilizza ogni giorno.
Per approfondire l’argomento e seguire gli sviluppi futuri, ti consigliamo di consultare le fonti ufficiali e le principali testate tecnologiche:
- Blog ufficiale di OpenAI: per annunci e aggiornamenti diretti.
- The Verge: per analisi e notizie sul mondo della tecnologia.
- Wired: per approfondimenti sull’impatto culturale e sociale dell’IA.
Curiosa per natura e appassionata di tutto ciò che è nuovo, Angela Gemito naviga tra le ultime notizie, le tendenze tecnologiche e le curiosità più affascinanti per offrirtele su questo sito. Preparati a scoprire il mondo con occhi nuovi, un articolo alla volta!