Gravidanza surrogata: uno dei gemelli è il figlio biologico

VEB

Anche se in Italia è una pratica vietata dalla legge, e molti non ne conoscono neppure l’esistenza, al di là di ogni riflessione etica e morale la gravidanza surrogata è molto diffusa nel mondo.

Secondo la definizione più diffusa, la surrogazione di maternità o gestazione per altri/e o gravidanza surrogata o gestazione d’appoggio, talvolta denominata utero in affitto, è il ruolo che nella fecondazione assistita è proprio della donna (madre portante) che assuma l’obbligo di provvedere alla gestazione e al parto per conto di una singola persona o di una coppia (eterosessuale o omosessuale), alla quale si impegna a consegnare il nato.

La maternità surrogata permette quindi, in pratica, di diventare genitore anche a chi non riesce a portare a termine una gravidanza, grazie a una donna che accetta di affrontare gestazione e parto per altri.

Come abbiamo già detto in Italia è illegale. L’articolo 12 della legge 40 del 2004 recita:

«Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro».

Oltreoceano invece la pratica è molto diffusa, e Jessica Allen, californiana, è una madre surrogata, che ha portato avanti la gravidanza per una coppia cinese.

Gravidanza surrogata uno dei gemelli figlio biologico

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Nulla di strano, se non fosse che dopo aver dato alla luce due bambini che pensava fossero gemelli della coppia, la donna ha scoperto di essere la madre biologica di uno dei due.

Le probabilità di restare incinta quando era già in dolce attesa erano molto basse, ma questa madre surrogata è diventata un caso proprio perché ha partorito il bimbo della coppia e suo figlio biologico.

Durante la gravidanza di Jessica si era verificato un fenomeno molto raro noto come superfetazione. Si tratta di una condizione tipica dei mammiferi, specie negli animali, che si presenta con minor frequenza nel genere umano. Il fenomeno è facilmente spiegabile: nonostante sia già avvenuta una fecondazione e il feto si stia già formando all’interno dell’utero, eccezionalmente si avvia un altro ciclo mestruale. Ed è così che potenzialmente può fecondarsi un secondo ovulo. In linea di massima, però, raramente quest’ultimo raggiunge lo stato fetale come è accaduto a Jessica Allen.

Jessica ha assicurato di aver rispettato il contratto e di aver avuto rapporti col marito soltanto dopo che il ginecologo le aveva assicurato che fosse sicuro per la gravidanza surrogata.

Nel caso specifico, dopo la nascita e dopo aver visto le foto dei piccoli che crescevano alla mamma surrogata è sorto un dubbio: uno dei due gemelli le assomigliava davvero molto, così ha richiesto il test del DNA e ha iniziato una battaglia legale per riavere indietro il suo figlio biologico.

La madre “legale” ha proposto a Jessica di far adottare il secondo bambino ad una coppia che si era già resa disponibile, ma lei e il marito, già genitori di due bambini, hanno deciso di tenerlo. Sono però riusciti a ottenerne la custodia solo grazie a un tribunale, perché non erano legalmente genitori del bambino e non comparivano sul suo certificato di nascita.

Alla fine, dopo aver restituito una parte dei soldi alla coppia cinese, che aveva pagato per avere più bambini, i due coniugi americani sono potuti diventare genitori, anche legalmente, del piccolo, che hanno ribattezzato Malachi.

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