L’attrazione fatale per il “cattivo ragazzo” non è una novità, ma l’era digitale l’ha trasformata in un fenomeno virale con dinamiche inquietanti. Oggi, un’attrazione sessuale per i criminali, nota come ibristofilia, si sta manifestando con una frequenza sorprendente tra le giovani donne della Generazione Z, spinte da contenuti che romanticizzano figure oscure del crimine. L’ultimo in ordine di tempo a catalizzare questo morboso interesse è Ed Gein, il “Macellaio di Plainfield”, reso celebre anche dalla serie Netflix Monster: The Ed Gein Story, dove un attore di bell’aspetto interpreta il famigerato serial killer e ladro di cadaveri. Questo inatteso clamore non suscita orrore, bensì simpatia e, in alcuni casi, una vera e propria infatuazione, alimentata in modo esponenziale dai social media come TikTok.

Serial Killer e Generazione Z: Quando TikTok Alimenta il Morboso
Il caso di Ed Gein è emblematico. Il suo profilo di abusi e ferocia, unito alla rappresentazione cinematografica di un attore affascinante come Charlie Hunnam, ha creato una distorsione della realtà. Sui social media, commenti come “Ed sembra dolce [da morire]” o il desiderio di “accettare un sacco di cose” per l’uomo giusto, dimostrano una percezione alterata del criminale, spesso visto come vittima incompresa o irresistibile.
Questa tendenza è stata analizzata con attenzione. I ricercatori del Regno Unito puntano il dito contro TikTok per la popolarità dei contenuti che romanticizzano queste figure. Un’analisi su 66 video e 91 commenti, condivisi prevalentemente da donne nate tra il 1997 e il 2012, ha identificato che i video a tema ibristofilo si concentrano sull’attrattiva fisica di autori di reato, reali o fittizi, spesso sessualizzando gli attori che li interpretano.
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Uno dei meccanismi psicologici chiave identificati è l’”Effetto Alone” (Halo Effect). Questo bias cognitivo fa sì che l’attrattiva fisica migliori la percezione dei criminali. I trasgressori più attraenti hanno maggiori probabilità di essere descritti online come “innocenti” o “incompresi”, portando gli utenti a suggerire clemenza basandosi esclusivamente sull’aspetto. È un dato impressionante: mentre serial killer come Ted Bundy (spesso interpretato da attori di bell’aspetto come Zac Efron) trovano difensori accaniti, figure meno attraenti come John Wayne Gacy vengono raramente romanticizzate.
L’Impatto della Finzione e la Sindrome del “Posso Aggiustarlo”
Il fenomeno non si limita ai criminali reali, ma si estende agli attori che li interpretano, creando l’“Effetto Trasferimento Attore-Aggressore”. L’attrazione per l’attore viene inconsciamente trasferita sull’autore del reato. Attori di successo che interpretano criminali di alto profilo, come Zach Villa nei panni di Richard Ramirez, vengono costantemente associati ai loro alter ego criminali.
L’analisi ha anche evidenziato altri temi centrali in questi contenuti digitali:
- Simpatia, romanticismo e Disturbo Antisociale di Personalità (APD): i tratti antisociali vengono romanticizzati, facendo appello al desiderio femminile di “curare” o “aggiustare” l’uomo deviante.
- Protezione e Lealtà: l’aspettativa che un criminale, se “addomesticato”, offra una lealtà e una protezione assolute.
- Posso Aggiustarlo: la forte convinzione che l’amore vero possa guarire il trauma interiore di un criminale, una fantasia di potere e redenzione.
Questo desiderio di “aggiustare” non è solo teorico. I ricercatori hanno condotto un sondaggio su 95 donne della Generazione Z, stabilendo che le tendenze ibristofile aumentano con il livello di coinvolgimento nei contenuti a tema. Le donne che si sono esposte maggiormente a questi contenuti erano più propense a credere che “il vero amore può guarire il bambino interiore traumatizzato di un criminale”.
Il fascino per i criminali non si esaurisce con i serial killer del passato, ma si manifesta anche in figure recenti. L’espressione “troppo carina” associata all’assassino Cameron Herrin in aula o l’attenzione mediatica per il fisico atletico di Luigi Mangione hanno dimostrato che l’attrattiva fisica in contesti legali intensifica la distorsione percettiva. I dati suggeriscono che i soggetti giustificati o romanticizzati su TikTok sono spesso uomini “fisicamente attraenti, ben vestiti e con una ‘faccia da bambino’ che li fa apparire più affidabili”.
In sintesi, TikTok amplifica l’ibristofilia veicolando la narrazione del criminale attraente e incompreso, una miscela esplosiva per una generazione che ha sviluppato la propria percezione della realtà in un ambiente fortemente mediato e incline alla fantasia.
Conclusione e Approfondimenti
L’ibristofilia, esacerbata dal filtro dei social media, solleva interrogativi significativi sulla salute mentale e sulla percezione della violenza nella Generazione Z. È fondamentale che le piattaforme digitali riconoscano il proprio ruolo in questa dinamica. Gli esperti suggeriscono interventi mirati per attenuare l’influenza dei contenuti che romanticizzano comportamenti antisociali, specialmente quelli legati a dinamiche di potere come il machiavellismo e la psicopatia. Riconoscere l’influenza dei media sull’interpretazione della realtà criminale è il primo passo per un dibattito più sano e consapevole.
Per approfondire la ricerca sull’ibristofilia e l’impatto dei media sul crimine, si consigliano le seguenti fonti:
- Journal of Criminal Justice Education – Ricerche sull’ibristofilia
- American Psychological Association (APA) – Articoli sull’effetto alone
FAQ: Domande Frequenti sull’Ibristofilia
Che cos’è esattamente l’ibristofilia?
L’ibristofilia è una parafilia caratterizzata da un’attrazione sessuale, forte desiderio o ammirazione per persone che hanno commesso crimini, in particolare quelli violenti o efferati come omicidi o stupri. Si manifesta spesso con l’invio di lettere, regali o proposte di matrimonio ai criminali in carcere.
Perché figure come Ed Gein attraggono così tanto?
Nel caso di Gein, l’attrazione è spesso veicolata dall’interpretazione mediatica e dal fenomeno dell'”Effetto Alone”, dove l’attrattiva dell’attore che lo interpreta (come in Netflix) si trasferisce sul criminale stesso. Questo romanticizza i suoi crimini, trasformandolo in una figura “irresistibile” o “incompresa” per alcuni spettatori.
Qual è il ruolo di TikTok nell’ibristofilia della Generazione Z?
TikTok amplifica l’ibristofilia attraverso video che sessualizzano i criminali (reali e fittizi), spesso focalizzandosi sulla loro bellezza fisica o sugli attori che li rappresentano. Questo incoraggia la Generazione Z a sviluppare la fantasia del “Posso aggiustarlo”, dove i tratti antisociali vengono erroneamente visti come romantici e redimibili.
L’ibristofilia è più comune nelle donne o negli uomini?
Statisticamente, l’ibristofilia è un fenomeno documentato più frequentemente nelle donne, che mostrano un interesse maggiore verso i serial killer in carcere. Sebbene gli uomini possano mostrare interesse per le criminali donne, la manifestazione di infatuazione e la romanticizzazione sono più osservabili e studiate nel pubblico femminile.
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