Il Codacons non vuole Chiara Ferragni a Sanremo

VEB

Senza voler fare i paladini della giustizia a tutti i costi, è indubbio che negli anni sul palco di Sanremo, in veste di valletta, sono “passati” i personaggi più disparati, dalle grandi dive alle showgirl scelte solo per il loro stacco di coscia, passando per conduttrici, comiche e cantanti.

Alcune grandi donne da cui prendere esempio, altre meteore che sono poi sparite, ma si tratta comunque di uno show, oltre che di un Festival della musica, quindi va bene cercare lo spettacolo e il personaggio che possa far schizzare gli ascolti.

E quindi si fa fatica a comprendere perché negli ultimi giorni ci sia stato un accanimento così profondo contro Chiara Ferragni, non appena si è diffusa la notizia che la blogger potesse affiancare Amadeus alla conduzione.

Fatto sta che si è scomodato persino il Codacons:

Siamo pronti ad intentare una causa legale contro la Rai e ad impugnare dinanzi alla Corte dei Conti e alla Procura il contratto di ingaggio di Chiara Ferragni qualora sia confermato il suo ruolo a Sanremo – si legge in un comunicato diffuso dal Codacons -. Si tratta di una scelta sbagliata per l’azienda, che dovrebbe individuare modelli più adatti all’interno di programmi diretti ad un vasto pubblico, costituito in prevalenza da giovani”.

Chiara Ferragni – continua l’associazione – è stata infatti oggetto di numerose denunce alle autorità competenti per l’uso totalmente errato dei social network, con particolare riferimento all’utilizzo che la stessa fa su Instagram del proprio figlio, utilizzato a scopo commerciale per promuovere marchi e prodotti vari, in totale violazione delle norme vigenti che tutelano i minori e la loro privacy”.

Naturalmente non ha tardato ad arrivare la risposta della blogger:

Sono molto colpita del tempo e dell’aggressività che nelle ultime settimane il Codacons ha destinato alla mia persona e ai progetti che mi riguardano con dichiarazioni infondate e dal contenuto diffamatorio, che screditano me e comunicano ai consumatori informazioni errate”, ha scritto, invitando l’associazione a presentare le prove delle denunce ricevute a suo carico. Si è poi detta aperta al confronto:

Sono rammaricata di come una associazione che tanto ha fatto e tanto fa ogni giorno per noi consumatori non abbia mai cercato un confronto con me e le mie società per delineare nuove regole a tutela del consumo, ma abbia invece scelto la via dei comunicati ostili e infruttuosi. Spero che il Codacons continui a lavorare per tutelare i consumatori. Io sono pronta a dare la mia disponibilità”.

foto@Flickr

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