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Il “guardare negli occhi” come indice di psicopatia: lo studio sulle pupille

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Secondo recenti ricerche condotte dalle università di Cardiff e Swansea, osservare come si comportano le nostre pupille davanti a immagini sconvolgenti può svelare tratti psicopatici. Ecco i punti chiave emersi dallo studio del 2018 e cosa significano per la comprensione di questo profilo di personalità.

Il guardare negli occhi come indice di psicopatia lo studio sulle pupille

L’esperimento sui riflessi pupillari

I ricercatori hanno sottoposto due gruppi di partecipanti – con tratti psicopatici e non – a una serie di immagini fortemente negative (corpi mutilati, animali minacciosi) e positive. Hanno misurato le variazioni della pupilla, indicatori fisiologici di reazione emotiva.

  • Partecipanti non psicopatici: di fronte a scene angoscianti la pupilla si dilata, segno di attivazione emotiva naturale.
  • Partecipanti con tratti psicopatici: nessuna dilatazione in risposta alle immagini negative, mentre rispondono normalmente a stimoli positivi.

Perché la dilatazione pupillare conta

La pupilla riflette l’eccitazione interna:

  • Aumento del diametro quando proviamo paura, sorpresa o disgusto.
  • Nessuna variazione indica una ridotta sensazione di minaccia.

Secondo il prof. Dan Burley (Cardiff), l’assenza di questa risposta alle minacce costituisce una prova oggettiva del deficit emotivo tipico dei criminali psicopatici.


Lo “sguardo psicopatico”

Questo comportamento oculare è stato etichettato come “sguardo psicopatico”: uno sguardo freddo, insensibile di fronte a ciò che la maggioranza giudicherebbe allarmante. Una caratteristica che, unita a coraggio e freddezza, facilita azioni criminali senza il freno della paura.


Implicazioni cliniche e legali

  • Valutazione non invasiva: misurare le pupille può integrare gli strumenti diagnostici senza ricorrere a procedure costose o invasive.
  • Future applicazioni: lo sviluppo di test oculometrici potrebbe supportare psicologi forensi nella valutazione di sospetti o detenuti.

La dott.ssa Nicola Gray (Swansea) sottolinea l’importanza di questi metodi per arricchire il profilo psicologico dei soggetti a rischio.


Psicopatia vs Disturbo Antisociale di Personalità (ASPD)

  • ASPD: disturbo diagnosticabile, caratterizzato da comportamento impulsivo, violazione delle regole e disprezzo per i diritti altrui.
  • Psicopatia: insieme di tratti interpersonali e affettivi (egocentrismo, mancanza di empatia, freddezza), valutabile con specifiche checklist come la Psychopathy Checklist‑Revised.

Come spiega lo psicologo David Tzall, sebbene ASPD e psicopatia presentino sovrapposizioni, sono concetti distinti: il secondo si focalizza sulle componenti emotive e relazionali.


Conclusioni

Lo studio sulle pupille fornisce un indicatore fisico e riproducibile del deficit emotivo nei soggetti con tratti psicopatici. Osservare l’“occhio che non trema” davanti alla paura consente di approfondire la diagnosi e, in futuro, potenziare interventi preventivi e riabilitativi.

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