Il wutou cinese per combattere i reumatismi

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Con i progressi della ricerca scientifica e di nuovi strumenti di accertamento sono sempre di più le sostanze naturali di uso comune benefiche per l’uomo che si scoprono essere in grado di alleviare o addirittura di bloccare una condizione patologica. Non si tratta solo di effetti positivi in situazioni di difficoltà lieve, ma anche capacità di grande interesse come il caffè che riduce il rischio di infarto.

Il wutou cinese per combattere i reumatismi
PeachMoon – pixabay

I moderni protocolli di investigazione medica si spingono anche ad analizzare antichi rimedi della tradizione popolare cinese, arrivando a scoprire che il decotto wutou attenua gli effetti dell’artrite reumatoide: una malattia infiammatoria autoimmune cronica e sistemica che colpisce più tessuti e organi, in particolare le articolazioni flessibili. Ad oggi chi ne soffre deve mitigare i sintomi con antinfiammatori non steroidei e farmaci specifici per rallentare il decorso della malattia, fisioterapia per conservare la motricità oltre a prodotti naturali come l’olio di borragine per alleviare il dolore e la boswellia per aumentare l’afflusso di sangue nelle articolazioni.

Solo in Italia sono oltre 400 mila le persone affette da artrite reumatoide. La media del nostro paese è di una persona ogni 250, mentre a livello locale le stime parlano di quasi l’1% con una prevalenza di diffusione fra le donne delle aree più ricche.

Un gruppo di scienziati cinesi si sono adoperati per studiare i meccanismi biologici che portano il decotto wutou a influire in modo positivo sugli effetti provocati dall’artrite reumatoide. Per questo hanno condotto una sperimentazione sui ratti per cogliere i meccanismi con i quali il mix di erbe cinesi riesce a ridurre la risposta immunitaria e di conseguenza l’infiammazione.

È stato scelto di adottare come metodo di indagine la previsione della farmacologia di rete e la verifica sperimentale. I composti chimici naturali contenuti nel decotto asiatico e le proteine ​​bersaglio umane a cui si indirizzano, così come i geni umani correlati alla malattia stati ottenuti rispettivamente da grandi banche dati dinamiche. 

Dopo di questo hanno ricreato al computer le reti molecolari e i percorsi che si presumeva fossero attivati con la somministrazione del wutou, allo scopo di analizzare il cd. “percorso di ingegnosità”. In parallelo hanno fatto una verifica sperimentale su ratti affetti da artrite indotta da collagene. Il risultato è stato la diminuzione del gonfiore e della risposta immunitaria all’infiammazione, a conferma dell’uso che se ne fa da oltre 1800 anni e che in epoca contemporanea ha fatto sì che il decotto sia accettato dalla medicina convenzionale.
Un evento importante che può aprire la strada a nuovi rimedifitoterapici mirati di semplice reperibilità e a basso costo, con un impatto enorme in senso positivo sulla qualità della vita dei pazienti con artrite reumatoide.

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