Una presenza sempre più sofisticata e discussa è quella degli influencer virtuali e degli umani digitali. Questi personaggi, creati interamente in computer grafica (CGI) e spesso dotati di personalità e storie complesse grazie all’Intelligenza Artificiale, stanno ridefinendo le strategie di branding e l’interazione con i consumatori. Ma questa affascinante frontiera dell’innovazione porta con sé anche interrogativi cruciali sull’autenticità, la trasparenza e il potenziale inganno.

Chi Sono (o Cosa Sono) gli Influencer Virtuali e gli Umani Digitali?
Gli influencer virtuali sono personaggi fittizi, generati digitalmente, che esistono principalmente sui social media e agiscono come testimonial per i brand, proprio come i loro colleghi umani. Non sono semplici avatar, ma vere e proprie “celebrità digitali” con milioni di follower, biografie elaborate e stili di vita curati nei minimi dettagli.
- Esempi Noti: Figure come Lil Miquela, Shudu Gram o Noonoouri hanno aperto la strada anni fa, ma nel 2025 la tecnologia permette una resa ancora più realistica e interazioni più complesse, spesso grazie all’IA che ne anima le “personalità” e gestisce le risposte.
- Tecnologie di Creazione: La loro nascita è frutto di un mix di computer grafica 3D avanzata, motion capture (per movimenti realistici) e, sempre più, algoritmi di Intelligenza Artificiale per la generazione di contenuti testuali, visivi e per l’interazione con il pubblico.
Come riportato da testate specializzate in tecnologia e marketing come Wired o TechCrunch, “la linea tra realtà e finzione digitale si assottiglia sempre più, con umani digitali capaci di performance ed engagement paragonabili, se non superiori, a quelli di alcuni influencer in carne e ossa.” (Consultare gli archivi di Wired – Virtual Influencers o TechCrunch – AI Marketing per analisi aggiornate).
Perché i Brand Stanno Adottando gli Umani Digitali nel Marketing? I Vantaggi
L’interesse crescente dei brand per questi testimonial digitali è motivato da diversi vantaggi:
- Controllo Totale: Immagine, messaggio, tono di voce e persino la “vita privata” dell’influencer sono completamente gestibili dal brand o dall’agenzia che lo ha creato.
- Disponibilità 24/7: Un influencer virtuale non si stanca, non ha impegni personali e può partecipare a campagne globali simultaneamente.
- Assenza di Scandali Personali: Non ci sono rischi legati a comportamenti controversi o gaffe che possano danneggiare l’immagine del brand.
- Novità e Fattore “Wow”: Sebbene più normalizzati nel 2025, possono ancora generare curiosità e distinguere una campagna.
- Allineamento Perfetto con il Brand: È possibile creare un personaggio che incarni al 100% i valori e l’estetica del marchio.
- Superamento delle Barriere: Possono “parlare” più lingue (grazie all’IA) e adattarsi a diversi contesti culturali con facilità.
- Costi Potenzialmente Ottimizzabili: A lungo termine, e per campagne complesse, potrebbero risultare più economici rispetto a celebrità umane di alto profilo.
La Nuova Frontiera del Marketing: Applicazioni Concrete
- Campagne sui Social Media: Collaborazioni con brand di moda, lusso, tecnologia, viaggi.
- Testimonial di Prodotto: Lancio di nuovi prodotti o servizi.
- Assistenti Virtuali Brandizzati: Umani digitali che agiscono come servizio clienti o guide interattive.
- Esperienze Immersive: Presenza in eventi virtuali, nel metaverso (se ancora rilevante come concetto unificato nel 2025) o in esperienze AR/VR.
Riviste di settore come Adweek o Forbes spesso pubblicano case study su come i brand stanno integrando queste figure nelle loro strategie. (Vedi Forbes – Marketing Trends o Adweek – Influencer Marketing).
Il Rovescio della Medaglia: Rischi e la Questione dell’Inganno
L’ascesa degli influencer virtuali solleva questioni etiche e pratiche significative, ruotando attorno al tema centrale dell’inganno potenziale:
- Mancanza di Autenticità e Connessione Umana: Possono davvero creare un legame emotivo genuino con il pubblico? L’esperienza vissuta e le emozioni, per quanto simulate, non sono reali.
- Promozione di Standard Irrealistici: La perfezione estetica e di vita di questi personaggi CGI può contribuire a diffondere canoni di bellezza e successo irraggiungibili, con potenziali impatti negativi sull’autostima degli utenti, specialmente i più giovani.
- Trasparenza e Riconoscibilità: Il punto più critico. Gli utenti sono sempre in grado di capire che stanno interagendo con una creazione digitale e non con una persona reale? La mancanza di una chiara disclosure può configurarsi come pubblicità ingannevole.
- Deepfake e Manipolazione: La stessa tecnologia usata per creare influencer virtuali “innocui” potrebbe essere impiegata per scopi manipolativi o per creare deepfake indistinguibili dalla realtà.
- Responsabilità Legale ed Etica: Chi è responsabile per le affermazioni, le promesse o gli eventuali danni causati da un influencer virtuale? Il creatore, l’agenzia, il brand?
Il Dibattito Etico e la Risposta Normativa nel 2025
Il dibattito sulla trasparenza e l’etica è più acceso che mai nel 2025. Le autorità di regolamentazione e gli organismi di autodisciplina stanno affinando le loro posizioni:
- Linee Guida sulla Trasparenza: In Italia, l’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria (IAP), attraverso la sua Digital Chart, promuove la riconoscibilità della comunicazione commerciale. È fondamentale che i contenuti generati da o con protagonisti virtuali siano chiaramente etichettati come tali (es. con hashtag come
#VirtualInfluencer
,#AIgenerated
,#DigitalHuman
o disclaimer espliciti). (Fonte: IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria). - Normativa sull’IA (AI Act Europeo): Sebbene non specificamente focalizzato sugli influencer, l’AI Act (in progressiva applicazione nel 2025) introduce obblighi di trasparenza per i sistemi di IA che interagiscono con gli umani e per i contenuti generati o manipolati artificialmente (deepfake), il che ha implicazioni dirette.
- Autorità Garanti: Il Garante per la Protezione dei Dati Personali (GPDP) e l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) vigilano affinché le pratiche di marketing, anche quelle che coinvolgono figure virtuali, rispettino la privacy e non inducano in errore i consumatori.
Il Futuro degli Influencer: Coesistenza o Sostituzione?
È improbabile che gli influencer virtuali sostituiscano completamente quelli umani. Più verosimilmente, si assisterà a una coesistenza e, talvolta, a una collaborazione tra le due figure. Gli influencer umani offrono un’autenticità e una capacità di connessione emotiva che (almeno per ora) sono difficilmente replicabili artificialmente. Quelli virtuali, d’altro canto, offrono controllo e possibilità creative illimitate.
Le tendenze per i prossimi anni vedono:
- Umani digitali sempre più realistici e interattivi grazie ai progressi dell’IA.
- Maggiore integrazione in esperienze immersive (AR/VR/mondi virtuali).
- Una crescente richiesta di trasparenza da parte dei consumatori e delle autorità.
Conclusione
Gli influencer virtuali e gli umani digitali rappresentano una potente e innovativa frontiera del marketing nel 2025. Offrono ai brand opportunità inedite in termini di creatività, controllo e portata. Tuttavia, questa evoluzione deve essere guidata da un solido quadro etico e da una massima trasparenza nei confronti del pubblico. Evitare l’inganno, dichiarando chiaramente la natura artificiale di questi personaggi, non è solo un obbligo normativo emergente, ma un requisito fondamentale per costruire una fiducia duratura con i consumatori nell’era digitale. La sfida sta nel bilanciare l’innovazione tecnologica con la responsabilità e l’autenticità.