Qualche tempo fa un gruppo di Giornalisti ha voluto interpellare Google Bard, l’intelligenza artificiale di Google, per valutare le teorie sull’assassinio di John F. Kennedy, chiedendo quale scenario alternativo potesse essere considerato il più credibile.
Basandosi su un’ampia gamma di dati e analisi, l’AI ha proposto la possibilità di un “secondo tiratore” legato agli eventi del 1963, considerandola l’ipotesi più convincente.
La narrazione ufficiale identifica Lee Harvey Oswald come il solo responsabile, che avrebbe sparato al presidente da una finestra del sesto piano. Tuttavia, la comparsa di nuove testimonianze e l’analisi acustica del filmato di Zapruder hanno messo in dubbio questa versione, suggerendo la presenza di tre colpi anziché due.
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L’AI ha evidenziato discrepanze significative nella ricostruzione ufficiale, specialmente riguardo alla traiettoria dei proiettili che colpirono sia Kennedy che il governatore del Texas, John Connelly, difficilmente spiegabili solo con colpi sparati dal deposito di libri. Questa valutazione si basa su testimonianze oculari e prove fotografiche.
Inoltre, la cosiddetta “teoria del proiettile magico“, che ipotizza un singolo proiettile responsabile di sette ferite, è stata largamente criticata per la sua improbabilità. Anche le segnalazioni di spari provenienti dalla cosiddetta “collinetta erbosa” a Dealey Plaza hanno alimentato i sospetti su un possibile secondo assassino.
Nonostante le incertezze e le domande aperte, l’ipotesi di un secondo sparatore emerge come la spiegazione più logica per le incongruenze e le ambiguità relative all’assassinio di Kennedy, secondo l’analisi dell’AI.
Queste conclusioni, basate su dati e studi approfonditi, rinnovano l’interesse pubblico sui misteri ancora irrisolti di questo capitolo doloroso della storia americana, sottolineando la necessità di ulteriori indagini per fare luce sulla verità.
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