Invertire il processo di invecchiamento è possibile secondo la scienza

VEB

Gli studiosi stanno esplorando la possibilità di contrastare il processo di invecchiamento umano, vedendo nell’improbabile pratica del trapianto di microbi fecali da topi giovani a topi anziani una speranza tangibile. Questo processo sembra ribaltare i principali segni dell’invecchiamento negli organi vitali, come le viscere, gli occhi e il cervello degli animali più anziani.

Invertire il processo di invecchiamento possibile secondo la scienza
Foto@Pixabay

Ulteriori esperimenti hanno mostrato un’inversione anche nell’altro senso: il passaggio di microbi dalle viscere dei topi più anziani a quelli più giovani ha causato segni di invecchiamento precoce, con un’infiammazione cerebrale aumentata e una diminuzione di una proteina chiave per la vista normale. Questi risultati sono stati documentati su Microbiome, una rivista specializzata.

Come riportato dal portale esoreiter, questi studi dimostrano che si tratta di un argomento ben lontano dalla pura fantascienza, nonostante sia stato finora esaminato solo nei topi.

La manipolazione del microbiota intestinale è stata considerata dagli scienziati un punto cruciale. “Abbiamo verificato se la manipolazione del microbiota intestinale potesse influenzare lo sviluppo delle principali comorbidità legate all’invecchiamento, concentrandoci sull’infiammazione che coinvolge il cervello e la retina“, hanno scritto i ricercatori nel loro articolo.

Con l’avanzare dell’età, si osserva spesso un aumento dell’infiammazione cerebrale e retinica, con un’infiammazione cronica associata a specifiche cellule immunitarie.

Il trasferimento di microbi fecali da topi giovani a quelli anziani ha dimostrato di invertire questa infiammazione. Al contrario, quando l’operazione è stata eseguita in direzione opposta, i giovani topi hanno iniziato a mostrare segni di invecchiamento e infiammazione intestinale.

I nostri risultati suggeriscono che i cambiamenti nell’età del microbiota intestinale del topo contribuiscano all’interruzione della barriera intestinale e all’infiammazione sistemica e tissutale che colpisce la retina e il cervello, ma tali cambiamenti possono essere ribaltati sostituendo il microbiota con quello di un donatore giovane“, hanno spiegato i ricercatori.

La ricerca scientifica sta offrendo una maggiore comprensione del legame tra microbi intestinali e salute, che sia per questioni di salute mentale o fisica, come l’obesità.

In sostanza, la composizione batterica nell’intestino riveste un ruolo cruciale e modificare tale composizione, sia attraverso la dieta che tramite trapianti fecali, può comportare diversi benefici per la salute.

Futuri studi sono pianificati per valutare la durata degli effetti positivi di tali trapianti fecali e per identificare quali microbi intestinali specifici influenzino tali effetti.

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