Il mito racconta che nel 1722 gli europei furono accolti letteralmente da un paio di migliaia di abitanti dell’Isola di Pasqua. Gli scienziati hanno condotto uno studio e hanno suggerito che nessun collasso demografico, che è diventato la base del mito, in realtà si è verificato.
Il mito dice anche che le persone che vivevano sull’isola di Pasqua furono costrette a tagliare quasi tutti gli alberi. Avevano bisogno di più terra per coltivare o costruire idoli di pietra, popolari in tutto il mondo. Questa decisione fu la ragione per cui il risultato fu il crollo dell’antica civiltà.
Gli esperti, dopo lo studio, ritengono che in realtà sia solo un mito. Un esperto del team di ricerca ha affermato che la maggior parte delle discussioni scientifiche in precedenza ruotava attorno al crollo demografico avvenuto sull’isola.
Le persone si stabilirono sull’isola di Pasqua nel VII-VIII secolo. Molti alberi sono cresciuti sull’isola, ma gradualmente hanno iniziato a essere distrutti, il che ha provocato un cambiamento climatico. In precedenza si riteneva che questo fosse uno dei motivi della diminuzione del numero dei residenti. Dopo qualche tempo, la temperatura dell’aria sull’isola è aumentata e le siccità sono diventate più frequenti, il che ha colpito negativamente anche i residenti locali.
Il nuovo studio ha mostrato un’ottima situazione demografica sull’isola fino all’incontro dei residenti locali con gli europei. Poi, per qualche tempo, la situazione è rimasta stabile, e solo dopo è iniziata una leggera diminuzione della natalità.
Il mito popolare in realtà si è rivelato una leggenda, poiché la ricerca dimostra il contrario. La civiltà si sviluppò e il numero degli abitanti aumentò gradualmente.
