Il governo della Cina ha annunciato un significativo ampliamento del suo programma di manipolazione climatica, mirando a quintuplicare le sue dimensioni.
L’iniziativa si estenderà ora su un’area di 5,4 milioni di chilometri quadrati, rappresentando il 56% del territorio nazionale.
La pratica, conosciuta come semina delle nuvole, è adottata da oltre cinquanta nazioni e consiste nell’introduzione di sostanze chimiche nelle nuvole per alterarne le proprietà e indurre precipitazioni artificiali.
Questo metodo trova applicazione principalmente in ambito agricolo e nelle zone aeroportuali per ridurre fenomeni avversi come la grandine e la nebbia.
Avviato negli anni ’60, il programma cinese di modifica del clima è il più grande del suo genere a livello globale, impiegando circa 35.000 persone.
Le autorità prevedono che entro il 2035 il progetto raggiungerà uno stato di avanzamento tale da poter efficacemente mitigare calamità naturali quali siccità e tempeste di grandine, oltre a fornire supporto nelle emergenze causate da incendi boschivi o in aree pascolive.
Per sostenere questa iniziativa, nel 2017 sono stati investiti 168 milioni di dollari in attrezzature specifiche. Inoltre, reportage dei media nazionali del gennaio 2019 hanno evidenziato come l’impiego di questa tecnica nella regione occidentale dello Xinjiang abbia consentito di prevenire il 70% dei danni causati da fenomeni di grandine.