La civiltà sarà al collasso entro pochi anni, ecco perchè

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In un futuro non troppo lontano, la civiltà potrebbe trovarsi sull’orlo di un collasso. Il consumo sfrenato delle risorse terrestri, unito all’incapacità di gestire le crisi emergenti, sta portando molti a riflettere sulle possibili soluzioni.

La civilta sara al collasso entro pochi anni ecco perche
Foto@Pixabay

William Rees, un esperto economico dell’Università della British Columbia, sostiene che sia necessario un cambiamento sociale radicale, talmente grande da risvegliare le coscienze dell’intera popolazione mondiale.

Secondo le statistiche delle Nazioni Unite, nel novembre 2022 la popolazione globale ha toccato gli 8 miliardi di individui, più del doppio rispetto a quella degli anni ’60. Questa crescita, in parte dovuta agli avanzamenti nel campo medico, ha portato a una generale miglioramento delle condizioni di vita. L’aspettativa di vita, che un secolo e mezzo fa era di 30-40 anni, oggi si aggira intorno ai 70-80 anni.

Tuttavia, l’aumento demografico non favorisce lo sviluppo sostenibile né quello socio-economico. Secondo Rees, si prospettano grandi cambiamenti sociali entro la fine del secolo. La tendenza dell’essere umano a moltiplicarsi e a espandersi geograficamente è sempre stata tenuta a freno da meccanismi di feedback negativi. Ma con la rivoluzione scientifica e l’utilizzo di combustibili fossili, tali limitazioni sono state ridotte, permettendo una crescita esponenziale.

La previsione delle Nazioni Unite è che la popolazione mondiale continuerà a crescere, raggiungendo 10,4 miliardi nel 2080. Parallelamente, cresce anche il nostro consumo, mettendo ulteriore pressione sulle risorse naturali. Come afferma Rees, abbiamo già superato la capacità di supporto a lungo termine del pianeta.

Ma il problema non riguarda solo l’esaurimento delle risorse; è legato anche all’accumulo di rifiuti e alla nostra responsabilità nel cambiamento climatico. La questione fondamentale è se saremo disposti a intervenire per contrastare questi effetti negativi. Rees è scettico al riguardo, sottolineando come ci focalizziamo su obiettivi a breve termine senza affrontare le complessità della società dei consumi.

Il risultato potrebbe essere una recessione economica globale e una cosiddetta “correzione umana”, una riduzione della popolazione, che Rees ritiene inevitabile, anche se non ha specificato i dettagli di tale correzione.

Secondo il ricercatore, un crollo sociale su larga scala sembra ormai inarrestabile. Le tendenze espansionistiche dell’umanità si sono adattate male, e le attuali norme culturali non fanno che rafforzare le cattive abitudini. Paul Nurse, genetista e premio Nobel, ha sottolineato come l’umanità possa fare cose straordinarie quando sente l’urgenza di agire, come la rapida produzione del vaccino contro il coronavirus. Ma secondo Rees, la resistenza dell’umanità al cambiamento farà soffrire milioni di persone, rendendo il collasso sociale una fase inevitabile e conclusiva di un ciclo, poiché sembriamo incapaci di cambiare.

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