Il programma Mars Sample Return, inizialmente previsto per creare un’impresa storica, è stato messo in pausa a causa di problemi di budget crescenti che hanno ostacolato la NASA.
L’obiettivo del progetto era di raccogliere campioni da Marte e trasportarli sulla Terra entro il 2026, utilizzando un processo innovativo che includeva il lancio di un razzo da Marte e il suo incontro con un altro razzo in orbita. Tuttavia, i costi, inizialmente stimati in oltre 4 miliardi di euro, sono ora previsti per raggiungere quasi il triplo, arrivando a 11 miliardi. Questo aumento ha costretto la NASA a sospendere il progetto.
Un rapporto recente indica che la NASA aveva poche possibilità di successo con il budget originale, sottolineando che il progetto era stato impostato con un budget irrealistico e aspettative di pianificazione irrealistiche sin dall’inizio.
Il rapporto critica anche la mancanza di basi tecniche, di costo e di riferimento credibili e ben definite, sostenendo che sarebbero difficili da realizzare con i fondi disponibili. Sottolinea inoltre la necessità per la NASA di migliorare il coinvolgimento e la comunicazione sull’importanza della missione Mars Sample Return, evidenziando il suo ruolo chiave nella strategia a lungo termine di esplorazione di Marte in collaborazione con l’ESA (Agenzia Spaziale Europea).
Nonostante la sospensione del progetto, la discussione sulla sua rilevanza e sui risultati attesi continua. La professoressa Caroline Smith del Museo di storia naturale di Londra ha espresso dubbi sui risultati dei campioni, anche se fossero stati riportati sulla Terra.
Ha osservato che non ci si dovrebbe aspettare di trovare prove dirette di vita passata, come ossa di dinosauri, nei campioni. Piuttosto, si potrebbero scoprire segni di vita passata solo attraverso una serie di test fisici e chimici avanzati, utilizzando strumenti altamente sofisticati. Solo dopo questi test approfonditi si potrebbe affermare con certezza se i campioni contengono resti di vita passata.
