La Nasa rivela cosa farebbe in caso di fine del mondo

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Si auspica che nessuno tra noi dovrà mai assistere alla fine del mondo. Tuttavia, la NASA ha elaborato strategie per affrontare una potenziale minaccia da parte di asteroidi in rotta di collisione con la Terra.

La Nasa rivela cosa farebbe in caso di fine del mondo

Contrariamente a quanto suggeriscono alcuni scenari catastrofici popolari nel cinema, la reazione dell’umanità a tale evento non si limiterebbe a una passiva accettazione. La realtà diverge significativamente dalle narrazioni che dipingono un’umanità rassegnata o negazionista, come illustrato nel film “Don’t Look Up”.

Nel concreto, la risposta della NASA a una simile eventualità è proattiva e mirata alla prevenzione. Il Dr. Kelly Fast, esperto in difesa planetaria, ha rivelato che l’agenzia spaziale statunitense monitora attivamente il cielo per identificare eventuali minacce asteroidali prima che queste possano rappresentare un pericolo per il nostro pianeta.

L’impatto di un asteroide è l’unico disastro naturale che possiamo prevenire“, ha affermato Fast, sottolineando la capacità della NASA di calcolare le orbite future degli asteroidi per valutare la fattibilità di missioni di deflessione destinate a deviare la loro traiettoria.

Un esempio concreto di tale approccio è il Test di Ridirezione di un Doppio Asteroide (DART) della NASA, che mira a testare tecnologie capaci di alterare il percorso di un asteroide potenzialmente pericoloso. Nel 2021, la NASA ha dimostrato l’efficacia di DART attraverso il lancio di una sonda spaziale che ha colpito con successo un piccolo asteroide, modificandone la traiettoria lontano dalla Terra.

Se, nonostante questi sforzi, un asteroide dovesse comunque avvicinarsi pericolosamente al nostro pianeta, la NASA ha predisposto un sistema di allerta precoce in collaborazione con l’International Asteroid Warning Network (IAWN). Questa rete globale di astronomi si occupa di confermare le minacce e valutare il livello di pericolo. In caso di consenso sull’imminenza di un impatto, la NASA comunicherebbe l’allerta alla Casa Bianca, che poi informerebbe il pubblico.

Lindley Johnson, a capo dell’Ufficio di Coordinamento della Difesa Planetaria, ha assicurato che, sebbene non esista un “telefono rosso” per tali emergenze, sono state stabilite procedure formali per la notifica di impatti gravi. Nel caso di una minaccia su scala globale, l’IAWN avvertirebbe anche l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari dello Spazio Extra-Atmosferico.

Tuttavia, se la NASA dovesse individuare un asteroide in rotta di collisione solo pochi mesi prima dell’impatto previsto, le opzioni disponibili si ridurrebbero drasticamente. In una situazione del genere, l’unica opzione sarebbe effettivamente quella di prepararsi al peggio.

Ma finché la NASA continuerà a monitorare lo spazio con sufficiente anticipo, l’umanità dovrebbe essere in grado di evitare di dover ricorrere a misure disperate.

Fonte@Unilad

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