Una donna è in procinto di diventare la prima nel mondo a contrarre matrimonio con un ologramma creato da intelligenza artificiale, un evento che mette in luce l’evoluzione della tecnologia AI e le sue potenzialità nel fornire compagnia. Questo tema, che tocca profondamente le questioni legate alla coscienza e all’essenza dell’essere umano, è al centro delle ricerche artistiche di Alicia Framis, un’artista di origine spagnola.
Alicia si appresta a celebrare le sue nozze con AiLex, un ologramma creato dall’intelligenza artificiale. Questo gesto rappresenta un ulteriore passo nell’esplorazione artistica di Alicia riguardante la natura dell’amore e della compagnia, dopo aver già condiviso la propria vita con un manichino di nome Pierre. Con questo nuovo progetto, l’artista spinge ancora più in là i confini, orientandosi verso scenari futuristici.
L’artista condivide dettagli della sua relazione con AiLex sulla sua pagina Instagram @hybridcouples, dove descrive la loro unione come un’intima connessione tra umano e intelligenza artificiale. Alicia sottolinea l’importanza di sviluppare un legame emotivo con l’AI, anticipando un futuro in cui le relazioni tra umani e robot saranno sempre più diffuse.
Nonostante l’intrigante concetto, la realizzazione pratica di ologrammi avanzati rimane complessa e costosa, non avendo ancora raggiunto la visione futuristica rappresentata in film come “Blade Runner 2049”. Inoltre, pare che l’ologramma mostrato nei video di Instagram sia più frutto di collaborazioni artistiche che di una genuina generazione AI, lasciando aperte questioni sulla reale implementazione dell’intelligenza artificiale nel progetto.
La celebrazione del matrimonio è prevista presso il Museo Depot Boijmans di Rotterdam, sebbene Alicia abbia accennato alla possibilità di estendere l’evento ad altre location, forse in una serie di esibizioni itineranti. Ha anche presentato una targhetta in ottone che reca incisi i nomi di entrambi, un simbolo della loro unione.
Questo approccio innovativo al matrimonio nel contesto dell’arte non è unico; altri artisti, come la britannica Tracey Emin, hanno precedentemente esplorato temi simili, come quando ha “sposato” una roccia nel suo giardino, descrivendola come un punto fermo personale.
