Il settore bancario, da sempre considerato un pilastro dell’economia e della stabilità lavorativa, non è più un monolite accessibile solo con la classica laurea in Economia. Oggi, le banche sono ecosistemi complessi, in continua evoluzione, e il titolo di studio necessario dipende strettamente dal ruolo specifico che si aspira a ricoprire. La rivoluzione digitale ha scompaginato le carte, rendendo figure con background in discipline scientifiche e tecnologiche sempre più cruciali, spesso affiancando o superando i tradizionali esperti di finanza pura.

Le Colonne Portanti: Economia, Finanza e Diritto
Nonostante le nuove tendenze, alcune lauree rimangono le fondamenta per molte posizioni. Economia, in tutte le sue declinazioni (Economia Aziendale, Banche e Finanza, Economia dei Mercati Finanziari), è storicamente la via maestra. Un percorso di studi in Economia fornisce le competenze essenziali per posizioni di front office (sportello, consulenza alla clientela) e back office (contabilità, gestione amministrativa), dando gli strumenti per comprendere i principi di ragioneria, l’analisi di bilancio e la normativa di base. Ad esempio, per il ruolo di Consulente Finanziario o Gestore Patrimoniale, la conoscenza approfondita dei prodotti bancari, degli investimenti e delle tecniche di asset allocation è irrinunciabile.
Parallelamente, una laurea in Giurisprudenza è fondamentale per due aree in forte espansione e di vitale importanza: Compliance e Legale. La crescente complessità normativa, dal GDPR (protezione dei dati) alle direttive Anti-Riciclaggio (AML), ha reso i Compliance Officer e gli esperti legali figure strategiche. Questi professionisti devono assicurare che ogni operazione bancaria sia perfettamente aderente alle leggi nazionali e internazionali. Come evidenziato da fonti autorevoli come l’Associazione Bancaria Italiana (ABI), l’attenzione alla compliance e al risk management è oggi una priorità assoluta per gli istituti di credito.
La Nuova Frontiera: Scienza e Tecnologia
Qui entra in gioco la vera trasformazione: l’impatto di FinTech, Data Science e Cybersecurity ha creato una domanda esponenziale per profili con una solida preparazione scientifica.
L’Era dei “Quants” e dei Data Scientist
I laureati in Matematica, Statistica, Fisica e Ingegneria Gestionale sono i cosiddetti “Quants” e Data Scientist del settore bancario. Il loro compito non è solo lavorare con i numeri, ma trasformare Big Data in strategie di business concrete.
- Risk Manager: Utilizzano modelli matematici complessi per valutare e mitigare il rischio di credito, di mercato e operativo. Un’analisi del fabbisogno di personale bancario del 2024 (fonte: Jobiri) ha rilevato che l’analisi dei dati (Data Analytics) è una delle competenze tecniche più richieste, superando spesso il tradizionale know-how contabile.
- Sviluppatori e Analisti di Sistemi: Con la digitalizzazione dei servizi, le banche assumono laureati in Informatica e Ingegneria Informatica per sviluppare piattaforme di home banking, sistemi di trading e, soprattutto, per garantire la Cybersecurity. L’esigenza di proteggere i dati dei clienti e le infrastrutture critiche ha fatto lievitare la domanda di ICT Cyber Risk Manager.
Un esempio lampante è l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale: algoritmi di Machine Learning sviluppati da Data Scientist vengono impiegati per la prevenzione delle frodi e per la personalizzazione delle offerte finanziarie.
Competenze Trasversali: Più Importanti del Titolo?
È cruciale sottolineare che la sola laurea non basta per eccellere nel settore bancario moderno. Le competenze trasversali, o soft skills, sono un elemento sempre più discriminante.
- Orientamento al Cliente e Comunicazione: Per i ruoli di front office, la capacità di ascolto, l’empatia e una comunicazione chiara sono fondamentali. L’impiegato di sportello o il consulente deve saper costruire un rapporto di fiducia, spesso gestendo situazioni complesse o stressanti.
- Flessibilità e Adattabilità: Il settore cambia velocemente. La disponibilità ad apprendere continuamente nuovi strumenti tecnologici (es. blockchain, piattaforme digitali) e ad adattarsi a normative in evoluzione è vitale.
- Etica Professionale e Riservatezza: Lavorare con il denaro e i dati personali dei clienti richiede il massimo livello di integrità. L’affidabilità e il rispetto delle procedure sono non negoziabili.
Per molti ruoli specialistici, un Master in Business Administration (MBA) o una certificazione professionale riconosciuta a livello internazionale, come il CFA (Chartered Financial Analyst), sono un vantaggio competitivo significativo, soprattutto per chi ambisce a posizioni dirigenziali o nell’Investment Banking.
Il Percorso per le Opportunità
Quindi, che laurea serve per lavorare in banca? La risposta più onesta è che non esiste un percorso unico, ma diversi sentieri specialistici. Se il tuo obiettivo è la consulenza tradizionale, Economia o Finanza sono la scelta logica. Se invece ti attraggono i mercati, il rischio o l’innovazione, una laurea scientifica o ingegneristica ti proietterà nelle carriere più emergenti e remunerative (i salari per i Fintech Strategist o gli analisti di rischio superano spesso la media).
L’importante è che il percorso di studi sia integrato con competenze digitali avanzate (dall’uso di Excel avanzato ai linguaggi di programmazione come Python per l’analisi dati) e una solida conoscenza della lingua inglese. Il settore bancario italiano è strettamente interconnesso con i mercati globali, e la padronanza dell’inglese è un prerequisito per quasi tutte le posizioni di medio-alto livello.
In conclusione, la banca del futuro è un luogo dove l’expertise finanziaria incontra l’algoritmo. Scegli il percorso di studi che più si allinea alle tue passioni, ma assicurati che ti fornisca sia la conoscenza teorica che gli strumenti digitali e analitici per affrontare la complessità del XXI secolo.
Domande Frequenti (FAQ)
1. Si può lavorare in banca senza una laurea in Economia?
Assolutamente sì. Sebbene Economia rimanga centrale, il settore bancario accoglie laureati in Giurisprudenza per ruoli di Compliance e Legale, o in Ingegneria, Statistica e Informatica per le aree di Risk Management, Data Science e FinTech. Queste figure specialistiche sono sempre più ricercate per guidare l’innovazione digitale.
2. Quali sono le figure professionali emergenti più richieste?
Le figure più richieste oggi sono strettamente legate alla tecnologia e alla regolamentazione. Spiccano il Data Scientist per l’analisi predittiva, il Cyber Risk Manager per la sicurezza informatica e il Compliance Officer per l’aderenza normativa. Anche gli specialisti in Investimenti ESG (Environmental, Social, Governance) sono in forte crescita.
3. Qual è l’importanza del voto di laurea per l’assunzione in banca?
Il voto di laurea è un elemento che le banche prendono in considerazione, soprattutto per le posizioni di ingresso e nei grandi gruppi. Tuttavia, le competenze pratiche e le esperienze di stage contano spesso molto di più. Un buon voto, unito a soft skills come il problem solving e l’etica professionale, crea un profilo candidato molto forte.
4. Oltre alla laurea, quali competenze aggiuntive sono consigliate?
È fondamentale investire in competenze digitali, come l’uso di software di analisi dati (ad esempio, Excel avanzato, SQL, Python). Inoltre, la certificazione linguistica in Inglese è quasi obbligatoria. Per ruoli avanzati, un Master specialistico o certificazioni riconosciute come il CFA (Chartered Financial Analyst) aumentano notevolmente le opportunità di carriera.
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