Dalle strade di Roma ai vicoli di Napoli, i racconti misteriosi che ancora oggi fanno tremare
Le leggende metropolitane italiane sono storie che si tramandano di bocca in bocca, spesso con un tocco di mistero, terrore o assurdità. Sono racconti nati nel XX secolo, ma affondano le radici nel folclore popolare e nella cultura urbana moderna. Alcune si ispirano a fatti realmente accaduti, altre sembrano uscite da un film horror. In ogni caso, continuano ad affascinare, spaventare e incuriosire milioni di italiani.
1. L’autostoppista fantasma (Milano)
Una delle leggende più diffuse nel Nord Italia racconta di una giovane donna vestita di bianco che fa l’autostop nei pressi del cimitero Monumentale di Milano. Dopo essere salita in macchina, svanisce misteriosamente lasciando solo una frase inquietante: “Torna indietro…”.
Una variante di questa leggenda è presente in tutto il mondo ed è catalogata come “Vanishing Hitchhiker” (vedi Snopes.com).
2. Il metropolitana di Roma e i sotterranei segreti
Alcuni romani sostengono che sotto la Linea B della metropolitana si trovi un tunnel abbandonato e mai aperto al pubblico, teatro di esperimenti segreti durante la Guerra Fredda. Anche se non esistono prove ufficiali, le voci circolano da anni.
Secondo alcune teorie rilanciate da forum e siti complottisti italiani, tra cui Lercio.it (in chiave ironica), ci sarebbero cunicoli chiusi al pubblico a scopi militari.
3. Il vampiro di Venezia
A Venezia si narra di una tomba con un mattone conficcato tra le fauci del defunto, ritrovata nel 2009 durante scavi archeologici sull’isola di Lazzaretto Nuovo. Gli studiosi credono fosse una donna accusata di vampirismo durante la peste del XVII secolo.
La notizia fu riportata da National Geographic, confermando il ritrovamento della cosiddetta “vampira di Venezia”.
4. Il killer della siringa nei cinema
Negli anni ’90 si diffuse in tutta Italia la voce che un misterioso criminale stesse lasciando aghi infetti da HIV sulle poltrone dei cinema. Una leggenda metropolitana che ha generato panico tra adolescenti e famiglie.
Il sito di fact-checking Butac.it ha smentito più volte questa voce come bufala senza alcuna base reale.
5. L’uomo col cappotto nero (Napoli)
Nella Napoli popolare si racconta di un uomo alto, vestito con un lungo cappotto nero e un cappello a tesa larga, che appare improvvisamente in vicoli deserti per poi sparire nel nulla. Alcuni lo associano a leggende legate alla figura del Munaciello o dello “Scuro”.
6. I chip sottopelle per il controllo mentale
Negli anni 2000, si diffuse una teoria secondo cui alcuni cittadini italiani venissero segretamente “microchippati” per essere controllati dal governo o da entità occulte. Questa leggenda si è evoluta con la diffusione del 5G e dei vaccini, alimentata da fake news online.
Smentita in modo dettagliato da Open Online, che ha analizzato le fake news legate a 5G e microchip.
Conclusione
Le leggende metropolitane italiane sono più di semplici storie: riflettono paure collettive, trasformazioni sociali e il bisogno di trovare risposte all’inspiegabile. Anche se molte sono state smentite, continuano a vivere nella memoria collettiva come parte del nostro immaginario culturale.
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