Alcuni libri antichi potrebbero rappresentare un rischio reale per la salute a causa di pigmenti tossici impiegati nelle loro copertine. Studi recenti confermano la presenza di arsenico e mercurio in numerose edizioni storiche, in particolare quelle con rivestimenti verdi. Un’eredità estetica dell’epoca vittoriana che oggi solleva interrogativi sulla sicurezza di collezionisti e bibliofili.

Perché alcuni libri antichi possono essere tossici?
Quando pensiamo a un libro antico, immaginiamo la saggezza del passato, l’aroma della carta ingiallita, la rilegatura artigianale. Ma non ci aspettiamo che sia pericoloso da toccare. Eppure, un’indagine condotta dall’Università di St Andrews, in collaborazione con la BBC, ha rivelato che molte pubblicazioni del XIX secolo contengono pigmenti tossici, in particolare nella colorazione verde delle copertine.
Secondo Erica Kotze, ricercatrice presso l’Università di St Andrews, durante l’epoca vittoriana era prassi comune usare vernici a base di arsenico, mercurio e altri metalli pesanti per creare un verde brillante, considerato elegante e durevole.
Il pigmento verde: un’eredità vittoriana diventata rischio sanitario
Il verde era uno dei colori più amati nel XIX secolo. Era impiegato non solo nei libri, ma anche in carta da parati, tessuti, cosmetici e perfino dolci. Il problema? Molti di questi verdi erano ottenuti con il pigmento noto come verde di Parigi (o verde di Schweinfurt), una miscela contenente arsenico triossido estremamente tossico.
Queste sostanze, pur rendendo i libri più belli, possono oggi rappresentare una minaccia concreta per la salute, soprattutto se le copertine si deteriorano e rilasciano particelle tossiche nell’aria o sulla pelle.
“Oggi quasi tutti i libri verdi del XIX secolo devono essere considerati sospetti,” ha affermato la dottoressa Jessica Burge dell’Università di St Andrews, intervistata dalla BBC News. “Non possiamo sapere con certezza quale sostanza sia stata usata per ottenere quella tonalità.”
Danni alla salute: quali rischi comportano i libri tossici?
Il contatto con materiali contenenti arsenico o mercurio può provocare sintomi che variano da lievi a gravi:
- Irritazioni cutanee
- Problemi respiratori in ambienti chiusi con poca ventilazione
- Anemia e danni sistemici, se l’esposizione è prolungata o intensa
- Lesioni cutanee croniche e, in rari casi, tumori
Il rischio è ovviamente maggiore per collezionisti, restauratori e bibliotecari che maneggiano frequentemente tali materiali senza dispositivi di protezione.
Le iniziative per identificare i libri potenzialmente pericolosi
Per far fronte al problema, il Museo di Winterthur e la State University of Delaware hanno sviluppato un dispositivo portatile in grado di rilevare metalli pesanti nelle copertine dei libri senza danneggiarli. Questo strumento ha già permesso di analizzare centinaia di volumi in tutto il mondo, ma non tutte le biblioteche pubbliche o private sono dotate di tale tecnologia.
Questa mancanza di strumenti accessibili rende difficile una catalogazione completa delle copie pericolose presenti in collezioni private, negozi di antiquariato o mercatini.
Cosa fare se si possiede un libro antico con copertina verde?
Gli esperti raccomandano alcune precauzioni fondamentali per evitare rischi:
- Indossare guanti quando si maneggiano libri verdi del XIX secolo
- Evitare l’inalazione della polvere derivante da copertine danneggiate
- Conservare i libri in ambienti ben ventilati e chiusi
- Non permettere l’accesso ai bambini o a persone sensibili
- Contattare professionisti del restauro se si sospetta la presenza di materiali tossici
In caso di dubbio, è consigliabile far esaminare il volume da una biblioteca universitaria o un esperto di restauro del libro.
Un problema nascosto tra le pagine della storia
Il fascino dei libri antichi non è in discussione, ma è importante riconoscere che non tutte le eredità del passato sono sicure nel presente. Il caso delle copertine verdi è emblematico: una scelta estetica divenuta, con il tempo, una questione di salute pubblica.
Secondo un’indagine del Journal of Cultural Heritage, molti archivi storici in Europa stanno rivedendo i protocolli di conservazione proprio a causa del rischio legato ai pigmenti tossici.
Come proteggere il patrimonio librario e chi lo consulta?
Il futuro della conservazione dei libri storici richiederà un compromesso tra accessibilità e sicurezza. Biblioteche e musei dovranno:
- Mappare e identificare le copie a rischio
- Dotarsi di strumenti non invasivi per l’analisi dei materiali
- Formare il personale sui pericoli chimici nascosti nei materiali d’epoca
- Limitare l’accesso diretto alle opere tossiche, fornendo alternative digitali
La sensibilizzazione è il primo passo per tutelare i lettori e preservare il patrimonio culturale, senza ignorare i pericoli che ancora oggi si nascondono tra le sue pagine.
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