Quanto puoi pagare in contanti? Questa è una domanda cruciale che tocca la vita di tutti i giorni, dal piccolo acquisto al saldo di un servizio importante. Le regole cambiano, si evolvono, e ignorarle può costare molto caro. In Italia, la normativa sui limiti di utilizzo del denaro contante è una misura fondamentale nella lotta al riciclaggio di denaro e all’evasione fiscale. Per l’anno 2025, la soglia massima per i trasferimenti tra soggetti diversi è stata confermata a 5.000 euro.

La Soglia Attuale: 5.000 Euro, Punto Fermo nel 2025
Dopo un periodo di oscillazioni e discussioni, il limite per l’uso dei contanti in Italia è attualmente stabilito a 5.000 euro. Questo significa che qualsiasi trasferimento, a qualsiasi titolo, tra soggetti diversi – siano essi privati cittadini, aziende o professionisti – non può essere eseguito in contanti per importi pari o superiori a questa cifra. La norma, disciplinata dal Decreto Legislativo 231/2007 (normativa antiriciclaggio) e successive modifiche (come quelle introdotte dalla Legge di Bilancio 2023 che ha innalzato la soglia), è chiara: se l’operazione supera i $4.999,99$, si è obbligati a utilizzare strumenti di pagamento tracciabili, come bonifici bancari, carte di credito, assegni (non trasferibili) o altri mezzi elettronici.
L’obiettivo è duplice: da un lato, aumentare la tracciabilità dei flussi finanziari per contrastare il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo; dall’altro, rendere più difficili le transazioni “in nero” che alimentano l’evasione fiscale. Non si tratta di una limitazione alla libertà personale, ma di una misura di sicurezza finanziaria a livello di sistema Paese.
Chi Rischia e Quali Sono le Sanzioni?
Una delle caratteristiche più importanti della legge italiana è che la responsabilità della violazione ricade su entrambi i soggetti coinvolti nella transazione: sia chi effettua il pagamento in contanti oltre il limite, sia chi lo riceve.
Le sanzioni per il superamento del limite contanti sono amministrative e possono essere molto severe. L’importo della multa varia in base alla gravità della violazione:
- Per trasferimenti fino a 250.000 euro: la sanzione pecuniaria amministrativa va da un minimo di 1.000 euro a un massimo di 50.000 euro.
- Per trasferimenti superiori a 250.000 euro: la sanzione minima è di 5.000 euro, potendo arrivare fino a 250.000 euro.
A queste si aggiunge la sanzione per gli operatori (banche, professionisti, etc.) che, pur essendo tenuti a segnalare la violazione alle autorità, omettono di farlo. In questo caso, la multa è compresa tra $3.000$ e $15.000$ euro.
Esempio Pratico: Immaginate di acquistare un bene o un servizio per $6.000$ euro e di decidere di pagare in contanti. Sia voi che il venditore siete esposti al rischio di una sanzione minima di $1.000$ euro. In un contesto di controlli sempre più serrati da parte delle autorità finanziarie (come l’Agenzia delle Entrate o la Guardia di Finanza), aggirare la norma è un rischio da non correre.
Operazioni Frazionate: Attenzione all’Elusione
Un errore comune è pensare di poter aggirare il limite frazionando un unico pagamento in più tranches di contanti, ciascuna inferiore alla soglia. La normativa antiriciclaggio è esplicita su questo punto: il divieto riguarda l’operazione nel suo complesso. Se il prezzo totale è di $5.500$ euro, e si decide di pagare $3.000$ euro un giorno e $2.500$ euro il giorno dopo, l’operazione è considerata unica e illegale, poiché l’importo complessivo supera il limite dei $5.000$ euro.
La legge non proibisce pagamenti rateali reali, stabiliti da un contratto, in cui ogni rata rappresenta un adempimento distinto nel tempo (ad esempio, un acconto e un saldo dilazionati di mesi). Tuttavia, in presenza di un’operazione unica (come una singola fattura), la divisione artificiosa del pagamento in contanti è sanzionabile come tentativo di elusione.
Eccezioni e Confini: Quando il Limite Cambia
Esistono alcune situazioni in cui la regola dei $5.000$ euro ha delle deroghe o non si applica:
- Turisti Stranieri Extra-UE: È prevista una deroga per gli acquisti di beni e servizi da parte di cittadini stranieri non residenti in Italia e non cittadini UE. Per loro, il limite di pagamento in contanti può arrivare fino a 15.000 euro. Gli esercenti (commercianti al dettaglio, agenzie di viaggio) devono però adempiere a specifici obblighi, come acquisire la fotocopia del passaporto e comunicare l’operazione all’Agenzia delle Entrate.
- Trasferimenti da e per l’Estero: Il trasporto fisico di denaro contante (o titoli al portatore) attraverso i confini nazionali ed europei è regolato separatamente. La soglia di dichiarazione alla Dogana è di 10.000 euro. Qualsiasi importo pari o superiore deve essere dichiarato alle autorità, indipendentemente dal limite di pagamento interno.
- Versamenti e Prelievi sul Proprio Conto Corrente: Un punto che genera spesso confusione è il versamento o il prelievo di contanti sul proprio conto in banca o Posta. Non esiste un limite legale all’importo che un privato può versare o prelevare dal proprio conto. L’operazione non configura un “trasferimento tra soggetti diversi”, ma un movimento interno. Tuttavia, la banca è soggetta a normative antiriciclaggio e ha l’obbligo di segnalare all’UIF (Unità di Informazione Finanziaria) le operazioni considerate sospette o quelle che, pur non violando il limite, sono frequenti o ingiustificate rispetto al profilo del cliente.
Il Contesto Europeo: Verso un Limite Comune?
È interessante notare come l’Italia si collochi nel panorama europeo. Molti Paesi (come la Germania e l’Austria) non hanno limiti al contante, mentre altri (come la Spagna) hanno soglie molto più basse ($1.000$ euro). A livello UE, un nuovo regolamento (Regolamento UE 2024/1624), in vigore da luglio 2027, stabilirà una soglia massima di $10.000$ euro per i pagamenti in contanti effettuati da professionisti e commercianti. Tuttavia, la norma europea consente agli Stati membri di mantenere limiti nazionali più rigorosi, il che significa che l’Italia potrebbe scegliere di conservare la sua soglia attuale (o una simile) anche dopo il 2027, garantendo la continuità della normativa antiriciclaggio nazionale.
In sintesi, la regola dei 5.000 euro è il faro da seguire per ogni transazione in contanti in Italia, a meno che non si rientri nelle specifiche eccezioni previste per i non residenti. Mantenere la tracciabilità delle operazioni finanziarie non è solo un obbligo legale, ma un gesto di trasparenza fondamentale per un’economia sana.
FAQ sul Limite di Pagamento in Contanti
1. Posso prelevare o versare in contanti $10.000$ euro dal mio conto corrente?
Sì, puoi farlo. La legge sul limite di 5.000 euro si applica solo ai trasferimenti tra soggetti diversi. Prelievi o versamenti sul tuo conto non sono trasferimenti, ma operazioni interne. Tieni presente che, superando i $10.000$ euro, la banca potrebbe dover effettuare una segnalazione all’UIF (Unità di Informazione Finanziaria) come prassi di controllo antiriciclaggio.
2. Cosa succede se divido un pagamento di $7.000$ euro in due versamenti separati in contanti?
Questa pratica è considerata un’elusione della normativa antiriciclaggio e, quindi, è vietata e sanzionabile. La norma si riferisce al valore economico complessivo dell’operazione. Se l’acquisto totale è di $7.000$ euro, l’intero trasferimento deve avvenire tramite mezzi tracciabili, come bonifico o assegno non trasferibile, per evitare sanzioni.
3. Il limite di $5.000$ euro si applica anche a un prestito tra familiari o amici?
Assolutamente sì. La normativa definisce il divieto per i trasferimenti “a qualsiasi titolo”, il che include anche le donazioni, i prestiti e gli scambi tra privati, se superano la soglia di 5.000 euro. Per importi superiori, anche tra parenti stretti, è fondamentale utilizzare strumenti tracciabili per avere prova legale del passaggio di denaro ed evitare sanzioni.
4. Qual è la sanzione minima per chi sfora il limite in contanti?
Se si supera il limite di 5.000 euro nel 2025, la sanzione amministrativa pecuniaria minima prevista è di 1.000 euro. Questa sanzione si applica sia a chi effettua il pagamento in contanti oltre il limite, sia a chi accetta di ricevere la somma in contanti, rendendo la responsabilità condivisa in caso di accertamento.
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