In una situazione che ha catturato l’interesse globale, il suolo terrestre ha iniziato a creparsi, si tratta di quello dell’Islanda.
Questo fenomeno, simile alle scene di un film catastrofico, ha scatenato il terrore tra la popolazione. Il fumo emergente dalle crepe nel cuore della città ha destato grande allarme. Le dichiarazioni dell’ente meteorologico sono diventate un argomento di primaria importanza anche a livello mondiale.
Dopo gli eventi sconvolgenti in Islanda, l’attenzione internazionale si è concentrata su questa zona. Gli sviluppi nella penisola di Reykjanes hanno provocato grande inquietudine.
Si è scoperto che oltre 500 terremoti si sono verificati a partire dalla mezzanotte. La colata di magma lunga 15 chilometri sotto la penisola è continua.
In seguito a queste catastrofi in Islanda, il vulcanologo Thorvaldur Thordarson ha riferito che sono state avviate operazioni di evacuazione, dopo che a Grindavik è stato segnalato un rischio di eruzioni vulcaniche imminenti.
L’Islanda si trova in una zona sismica e vulcanica critica, situata tra le placche tettoniche eurasiatica e nordamericana, che si muovono in direzioni contrarie.
A Grindavik, osservando dall’alto, si notano enormi spaccature che dividono la città in due, con fumo che emerge dalle fenditure. L’incremento dei terremoti ha causato danni a edifici e strade. Hans Vera, un residente di 56 anni di Grindavik evacuato dalla sua abitazione, ha commentato:
“Non è mai stato un luogo stabile. Ecco perché era impossibile dormire di notte. Non solo i residenti di Grindavik, ma tutta l’Islanda è in uno stato di shock“. Domenica, agli evacuati è stato concesso di tornare temporaneamente in città per recuperare oggetti essenziali come farmaci e animali domestici.
Tuttavia, è stato vietato l’uso di veicoli in queste circostanze. Riguardo alle auto parcheggiate a distanze considerevoli, Vera ha osservato:
“Le auto devono essere lasciate a cinque chilometri di distanza dalla città. Ci sono circa 20 veicoli di soccorso, 20 poliziotti, tutti con le luci lampeggianti. La situazione qui è surreale, simile a una zona di guerra. È davvero insolito“.
