Il ritiro dei ghiacciai sta portando alla luce reperti straordinari, lasciando gli scienziati senza parole. “C’è un vero e proprio tesoro nascosto sotto il ghiaccio,” affermano gli esperti. Sebbene il cambiamento climatico rappresenti una minaccia crescente per il pianeta, sta anche rivelando manufatti che offrono nuove prospettive sul passato.
Con l’aumento delle temperature globali, i ghiacciai di tutto il mondo si stanno sciogliendo a una velocità allarmante. Questo fenomeno, se da un lato è un campanello d’allarme per l’ambiente, dall’altro permette di portare alla luce oggetti rimasti intrappolati per secoli, lasciando gli studiosi di fronte a scoperte inaspettate.

L’archeologia glaciale: una disciplina in espansione
Negli ultimi anni, gli archeologi hanno intensificato le loro ricerche nelle aree glaciali, recuperando strumenti, sculture e persino resti umani. Un importante centro di studio di questo campo emergente è la Norvegia, dove il programma di ricerca Secrets of Ice ha catalogato circa 4.500 reperti.
Espen Finstad, direttore del progetto, ha spiegato che molti degli oggetti ritrovati offrono preziose informazioni sulle antiche rotte commerciali e sulle abitudini delle popolazioni che attraversavano le montagne. “Siamo fortunati che alcune di queste vie di transito passassero sopra il ghiaccio,” ha dichiarato a Business Insider.
Gli oggetti lasciati dai viaggiatori del passato sono rimasti conservati per secoli, ma oggi emergono a causa del rapido scioglimento dei ghiacciai. L’uso di combustibili fossili ha accelerato il riscaldamento globale, portando a una fusione senza precedenti.
Manufatti antichi e sorprendenti scoperte
Tra gli oggetti rinvenuti ci sono alcuni strumenti familiari, come guanti spessi senza dita, simili a quelli ancora in uso oggi. Tuttavia, sono stati trovati anche reperti più enigmatici, come un attrezzo in legno con quattro punte, che inizialmente sembrava un piccone ma che gli archeologi ritengono fosse in realtà una sorta di frusta per impastare.
L’area di Lendbreen, un antico passo di montagna utilizzato in epoca vichinga e medievale, si è rivelata particolarmente ricca di scoperte. “Il ghiaccio nasconde molti tesori,” ha detto Finstad. Per questo motivo, ogni anno gli archeologi tornano a esplorare la regione, che sta cambiando rapidamente a causa del riscaldamento globale.
Nell’estate del 2024, un’intensa ondata di calore ha provocato uno scioglimento accelerato, consentendo ai ricercatori di portare alla luce numerosi reperti. Un team di sette archeologi ha esplorato diversi siti nella zona, trasportando l’attrezzatura con cavalli da soma e accampandosi per nove giorni a Lendbreen.
Uno dei ritrovamenti più straordinari è stata una freccia perfettamente conservata, rinvenuta sulla superficie del ghiaccio. “Di solito dobbiamo scavare per estrarre i reperti, ma questa freccia era semplicemente lì, ad aspettarci,” ha raccontato Finstad. “Trovarla in queste condizioni è stato un vero regalo.”
Le frecce preistoriche e il commercio delle renne
Il ritrovamento di numerose frecce suggerisce che la caccia alle renne fosse una pratica diffusa durante l’Età del Ferro e il Medioevo. “Le renne venivano cacciate non solo per il cibo, ma anche per il commercio,” ha spiegato Finstad.
Alcuni dettagli delle frecce offrono preziose informazioni sugli antichi commerci. Ad esempio, alcune punte erano realizzate con gusci di molluschi provenienti da fiumi lontani, a testimonianza della vasta rete di scambi dell’epoca.
Le frecce più antiche ritrovate presentavano ancora le piume sulla coda, un elemento estremamente fragile che raramente sopravvive nel tempo. “Questi ritrovamenti sono eccezionali,” ha detto Finstad, sottolineando l’importanza di ogni dettaglio per comprendere meglio le civiltà del passato.
Oltre alle armi da caccia, sono stati rinvenuti circa 50 piccoli oggetti misteriosi risalenti all’epoca vichinga o a periodi ancora più antichi. Alcuni frammenti di legno, pelle o tessuto sono talmente deteriorati da risultare quasi impossibili da identificare. “Si tratta di oggetti di uso quotidiano che altrimenti sarebbero scomparsi per sempre,” ha spiegato Finstad.
Il futuro delle ricerche archeologiche nei ghiacciai
Con l’arrivo dell’inverno, le abbondanti nevicate hanno temporaneamente interrotto le esplorazioni. Tuttavia, gli archeologi sono già pronti a riprendere il lavoro nella prossima stagione estiva. “Ora sappiamo dove cercare,” ha affermato Finstad. “Non vediamo l’ora di tornare.”
Ogni anno, il ghiaccio che si ritira rivela nuove tracce del passato, offrendo agli studiosi una finestra unica sulla vita delle antiche civiltà. Tuttavia, questo processo è anche un campanello d’allarme sul rapido cambiamento del clima e sulle sue conseguenze per il nostro pianeta.