Malaria, forma ricorrente un nuovo farmaco approvato dalla FDA

VEB

La malaria è una malattia infettiva causata da un parassita chiamato Plasmodio.

La malaria si trasmette esclusivamente attraverso le punture di zanzare infette (solamente il tipo Anopheles che non è presente in Italia). Queste zanzare sono presenti in Africa, in America Centrale e del Sud ed in Asia.

Dalle stime ufficiali i casi di malaria nel mondo nel 2016 erano 216 milioni, 211 milioni nel 2015. Sono in netto calo visto che erano 237 milioni nel 2010, ma comunque la minaccia non va mai sottovalutata.

Il 40% della popolazione mondiale vive in aree in cui la malaria è endemica situate in aree tropicali e subtropicali e a un’altitudine inferiore ai 1800 metri. Ogni anno circa 10.000-30.000 viaggiatori europei ed americani, ufficialmente si ammalano di malaria. I dati sono sottostimati in quanto un gran numero di viaggiatori effettua autodiagnosi ed assume i farmaci antimalarici sfuggendo al controllo ed alla denuncia medica.

Con una corretta profilassi farmacologica, dalla malaria è possibile guarire completamente: nello specifico i farmaci permettono di eliminare il parassita dal sangue, ma una sua riserva può rimanere comunque nel fegato e portare a un nuovo attacco entro i tre anni successivi alla prima infezione.

Le recidive possono essere molto pericolose, in primis per bambini e per coloro che hanno un sistema immunitario già indebolito, ma ora per trattare la forma ricorrente di malaria è stato approvato anche un nuovo farmaco negli Stati Uniti: è la prima volta in 60 anni per un farmaco di questo genere contro una delle malattie più diffuse e mortali al mondo.

Il suo principio attivo – la tafenoquina – consente di eliminare il parassita che causa la malattia e che può rimanere inattivo nel fegato per lungo tempo, prima di causare recidive.

Il farmaco approvato dalla Food and Drug Administration (FDA), l’agenzia governativa statunitense, si chiama Krintafel ed è prodotto da GSK, una delle più grandi aziende farmaceutiche al mondo.

Ci sono già altri farmaci che possono essere utilizzati con questo scopo, ma richiedono l’assunzione di una pillola ogni giorno per un paio di settimane.

In molti casi i pazienti però non completano il trattamento, perché dopo qualche giorno iniziano a sentirsi meglio: il parassita quindi non viene rimosso completamente e aumentano i rischi di soffrire di nuove ricadute, mentre il nuovo farmaco a base di tafenoquina deve essere invece assunto con un’unica dose, risolvendo il problema alla base.

L’approvazione del medicinale si basa sull’efficacia e la sicurezza emersa da un programma clinico che ha incluso complessivamente 33 studi su pazienti umani e volontari sani. I dati di due studi di fase 3, randomizzati e in doppio-cieco, hanno mostrato che una singola dose di 300 milligrammi, assunta da più di 800 pazienti, è efficace. Ma gli studi clinici sono stati numerosi e hanno coinvolto più di 4000 persone, che hanno assunto la singola dose da 300mg oppure altri dosaggi, presentando sempre risultati assolutamente positivi.

“L’approvazione del Krintafel, il primo nuovo trattamento per la malaria da Plasmodium vivax in oltre 60 anni, è un passo molto importante per le persone che convivono con questo tipo di malaria recidivante. Insieme al nostro partner, Medicines for Malaria Venture, riteniamo che Krintafel sarà un farmaco importante e contribuirà allo sforzo per sradicare questa malattia”, spiega Hal Barron, presidente della Ricerca e lo Sviluppo della multinazionale farmaceutica britannica GlaxoSmithKline (GSK), che ha sviluppato il medicinale.

Ora, dopo l’approvazione da parte dell’Fda del Krintafel, il prossimo passo sarà la valutazione del farmaco da parte delle autorità nei paesi in cui questa forma di malaria mette a rischio molte vite.

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