Paul Smith, botanico dell’Università di Bristol (UK), suggerisce che gli abitanti di Marte, siano essi coloni o semplici astronauti, potrebbero costruire piccole riserve naturali protette dalle dure condizioni marziane da robuste cupole trasparenti.
Dovrebbe essere qualcosa di simile ad una sorta di costruzioni a bolle su Marte, in cui si troverebbe una foresta e dove si potrebbe camminare tra alberi e arbusti.
Secondo lo scienziato, la “riserva naturale extraterrestre” assumerà la forma di una “bolla forestale simile a una serra” e permetterà alle persone di sentirsi come in una casa su Marte, che può anche essere una fonte di cibo e materie prime per il primi abitanti.
Il professor Paul Smith ha pubblicato la sua proposta sull’International Journal of Astrobiology, esponendo le basi e affrontando alcune delle molte sfide che questo ambizioso progetto dovrà affrontare.
“Se la crescita della popolazione non è controllata, le aree naturali devono essere sacrificate“, ha scritto Smith nel suo studio. “L’alternativa è creare più habitat terraformando Marte“.
Ovviamente Marte è significativamente diverso dalla Terra: è più freddo, più secco e ha un’atmosfera completamente diversa.
È impossibile prevedere quale specie prospererà in uno dei giganteschi terrari marziani di Smith. Sebbene sia possibile che una certa vita terrestre possa adattarsi alla vita sul Pianeta Rosso. Ad esempio, funghi, lombrichi o ragni potrebbero vivere su Marte. Allo stesso modo, piante come il ginepro e la betulla possono sopravvivere in condizioni di scarsa luce solare.
“I progettisti di una riserva naturale extraterrestre devono considerare le specie come meccanismi ecologici che possono essere assemblati in ecosistemi funzionanti“, scrive Smith. “Il rimboschimento della Terra non è attualmente possibile, ma nuovi ecosistemi possono sviluppare tale funzione in modi inaspettati“.
Per fare ciò, l’esperto propone di creare circa 20 ettari di parco forestale, custodito con cura sotto cupole protettive illuminate da specchi, e consentire all’evoluzione di scegliere una combinazione di creature che si adattano meglio alle condizioni difficili.
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