Medico svela la realtà dopo il coma

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Le storie affascinanti di persone che si risvegliano istantaneamente da un coma prolungato per intraprendere immediatamente un’attività vigorosa si sono rivelate essere soltanto un mito, afferma la neurologa Olga Khegai dell’Istituto del cervello umano NP Bechtereva RAS, in un’intervista a Gazeta.Ru.

Medico svela la realta dopo il coma
Foto@Pixabay

La dottoressa Khegai, basandosi sulla sua vasta esperienza, ha condiviso due casi tratti dalla sua pratica clinica per illustrare la realtà delle conseguenze di un coma a lungo termine. Secondo la specialista, il recupero da un coma non avviene istantaneamente come spesso viene mostrato nei film.

Il primo caso, descritto dal dottor Khegai, riguarda una donna che è stata portata fuori da un coma artificiale durato tre mesi. Nonostante gli organi biologici della donna funzionassero, la sua attività cerebrale e la sua consapevolezza erano completamente assenti. Le parti del cervello responsabili di queste funzioni erano state danneggiate in modo irreversibile. Questo dimostra che il risveglio da un coma non implica automaticamente il pieno ripristino delle funzioni cognitive e della coscienza.

Il secondo caso, raccontato dalla dottoressa Khegai, riguarda un uomo che è riuscito a svegliarsi da un coma artificiale durato un intero mese. Tuttavia, il suo corpo ha richiesto un anno intero per riprendersi dall’emorragia cerebrale subita. Nonostante il periodo di recupero, la memoria del paziente non è tornata allo stato precedente. Questo esempio evidenzia come il processo di riabilitazione dopo un coma sia complesso e richieda tempo e pazienza. Il cervello, che ha subito danni gravi, necessita di un approccio individuale e di una riabilitazione sistematica per ripristinare le funzioni e consentire al paziente di riottenere una vita piena.

Questi esempi forniti dalla dottoressa Khegai rappresentano solo una piccola parte della realtà che le persone devono affrontare dopo essersi risvegliate da un coma a lungo termine. Ciò ci ricorda l’importanza di avere una visione più accurata e obiettiva di ciò che accade al corpo e alla mente del paziente in tali situazioni. Olga Khegai ha concluso sottolineando l’importanza di diffondere informazioni corrette sulle conseguenze del coma e di aumentare la consapevolezza del processo di guarigione, al fine di ridurre la diffusione di miti e di aiutare i pazienti e i loro cari a comprendere questa difficile situazione in modo più realistico.

In conclusione, la speranza di un risveglio istantaneo miracoloso da un coma si è rivelata irrealistica. La realtà richiede da noi una maggiore consapevolezza e comprensione delle complessità affrontate dalle persone che sopravvivono a un coma prolungato. È necessario diffondere informazioni accurate per aiutare i pazienti e i loro familiari ad affrontare questa sfida in modo realistico e supportarli nel loro percorso di recupero.

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