Milano blindata per la Prima della Scala

VEB

Diciamocela tutta: anche se sappiamo che la paura è l’arma privilegiata usata dai terroristi, ormai ci sentiamo prigionieri in casa nostra, costretti a convivere col costante terrore di essere vittime di un attentato.

E così anche la Scala, il luogo privilegiato dove recarsi per godersi una serata completamente dedicata alla cultura e alla bellezza dell’arte, viene blindata e diventa un potenziale bersaglio per i delinquenti che si nascondono dietro il vessillo di un Dio che di certo non desidera tutto questo.

Una serata davvero poco mondana quella della Giovanna d’Arco di Giuseppe Verdi alla Prima di Sant’Ambrogio con le misure di sicurezza a livello massimo e la piazza asserragliata dalle forze dell’ordine, con cecchini appostati sui tetti e metal detector in azione all’arrivo che hanno rallentato l’ingresso degli ospiti.

«La Scala è stata definita a rischio dall’Fbi, le misure di sicurezza mi sembrano opportune», ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, entrando al Teatro alla Scala di Milano dove andrà in scena Giovanna D’Arco. «Non c’è timore del terrorismo – ha proseguito – e questa mi sembra la risposta giusta che Milano può dare».

«Credo che la musica debba sempre superare tutte le crisi del mondo, è una delle poche cose che può dare veramente forza» ha sottolineato il sovrintendente del teatro, Alexander Pereira, poco prima dell’inaugurazione. «Per me rappresentare questa opera è un sogno bellissimo. Non capisco perché non è stato fatto prima. Vedrete che ne vale la pena».

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