Troppe lamentele per il direttore della Seta, Roberto Badalotti, così attiva per gli autisti dei bus di Modena uno “Sportello d’Ascolto” con tanto di psicologo.
Sarebbe stato bello vedere la faccia degli autisti dei bus di Modena quando in bacheca hanno trovato questo avviso: “Voi autisti vi lamentate perché vi diamo tempi troppo brevi per le percorrenze? Bene, se non riuscite a completare in tempo l’orario e siete in ritardo il problema ve lo risolviamo noi fornendovi una consulenza psicologica gratuita”.
Il responsabile della Faisa Cisal, Giuseppe Rendace, non sapeva se ridere o arrabbiarsi davanti a cotale scritto: “Io e i miei colleghi non riuscivamo a credere a quello che stavamo. Noi da mesi segnaliamo e denunciamo l’impossibilità di rispettare orari troppo ristretti sui percorsi che non tengono conto delle condizioni del traffico”.
“Ogni giorno – continua Rendace – come autisti prendiamo insulti e rimproveri da parte dei passeggeri per questa ragione e i dirigenti di Seta che fanno? Che cosa fa Amo? L’unica risposta è offrirci lo psicologo? Ma qui fra poco servirà lo psichiatra perché ci fanno diventare matti. E poi perché la consulenza psicologica solo per noi a Modena? Nelle altre province non hanno autisti che necessitano di un supporto psicologico?”.
Si legge nella circolare 17 è del 17 gennaio: “Seta ha attivato uno Sportello d’Ascolto per i dipendenti per promuovere il benessere organizzativo. È rivolto a tutti i dipendenti e funziona come centro di rilevazione di esigenze, bisogni e disagi. Vuole favorire la qualità della vita e a supportare i lavoratori nell’analisi delle possibili cause e nella ricerca di soluzioni”.
Seta offre gratuitamente a ciascun dipendente tre sedute l’anno, assicurando la massima riservatezza.
Le prime consulenze ci saranno alla vigilia della festa di San Geminiano, il 30 settembre, dalle 18 alle 20 nell’infermeria aziendale e in seguito due pomeriggi al mese per un totale di 8 ore mensili.
Ma lo psicologo risolverà i problemi del trasporto modenese che lamentano gli autisti? Assolutamente no. In compenso gli utenti, invece di linee più efficienti e di bus più puntuali, potranno contare su autisti più rilassati.