La grande leggenda della boxe se n’è andata, nessuno potrà riportare indietro il grande Muhammad Ali ma di certo il suo ricordo rimarrà indelebile in ognuno di noi.
Dopo l’ultimo atto della cerimonia funebre, restano i ricordi di un campione vero così come anche un uomo vero, a tal proposito arrivano le rivelazioni di Howard Bingham fotografo e amico del pugile, orgoglioso di aver pubblicato un libro proprio su Muhammad Ali.
Le rivelazioni sono tante ma in particolar modo Bingham evidenzia i principi morali e la caratura di un personaggio che è stato “uomo” dentro e fuori dal ring, Muhammad Ali, spiega il fotografo amico, è stato non solo un grandissimo pugile ma anche un uomo generoso e prodigo verso gli altri.
Nel 1962, spiega Bingham, l’ho conosciuto e portato in giro a conoscere Los Angeles, si forse sul ring prima di un match o dovunque c’erano le telecamere poteva sembrare uno spaccone ma in realtà era un uomo molto timido e incredibilmente generoso.
La testimonianza del fotografo Howard Bingham è da far rabbrividire, un giorno, racconta, era il 1981 Muhammad Ali si avvicinò ad un veterano del Vietnam che minacciava di suicidarsi, era su un balcone al nono piano di un grattacielo.
Il pugile lo prese praticamente in braccio, lo strinse e lo convinse a tornare a casa “Andrà tutto bene, ti vogliamo bene è tutto ok” ripeteva Ali al reduce, nei giorni successivi il pugile regalò 2mila dollari, vestiti e gli rimediò un lavoro.
Per tanti anni quel veterano restò in contatto con Muhammad Ali che puntualmente a distanza di pochi mesi continuava a sentirlo telefonicamente per sapere come andava, la generosità di Alì è tutta in questo gesto che fa dell’uomo una vera leggenda.