Nasce la prima bistecca di carne stampata in 3D

VEB

La bistecca di carne ottenuta con una stampante 3D, viene coltivata in un laboratorio e sarà in vendita a circa 50 euro dal prossimo anno.

La prima bistecca al mondo fatta con una stampante 3D e, secondo quanto riferito, altrettanto succosa e tenera come una normale bistecca, ma con dei risvolti positivi per i vegetariani.

Nasce la prima bistecca di carne stampata in 3D
La bistecca ottenuta con una stampante 3D (Foto@Aleph Farms)

Questo prodotto infatti è a base di carne riprodotto in laboratorio è realizzato utilizzando tamponi di guancia di mucca senza la necessità di macelli.

Gli scienziati dell’azienda israeliana hanno creato i loro ribeyes raccogliendo e coltivando vere cellule di vacca in un laboratorio.

Il loro bioprinter 3D personalizzato li usa come “inchiostro” per mettere insieme un occhio di costola.

Aleph afferma che la carne coltivata in laboratorio è deliziosa e succosa come un’autentica ribeye acquistata da un macellaio e si dice che sia la prima volta che la tecnica è stata utilizzata.

Le cellule prelevate dai bovini vengono coltivate in due incubatrici che prendono il nome dagli animali e progettate per imitare le condizioni all’interno di una mucca.

Includono cellule di supporto, cellule adipose, cellule dei vasi sanguigni e cellule muscolari che vengono utilizzate per “stampare” il prodotto a base di carne.

È un passo avanti nella complessità per Aleph che ha iniziato creando carne macinata e crocchette di pollo che non richiedevano un macello.

Nel 2018 ha rivelato una bistecca a taglio sottile che secondo Didier Toubia, CEO di Aleph Farms, aveva tra il 60 e il 70% del gusto e del sapore di una tradizionale.

Questa versione precedente della carne non è stata realizzata con la stessa tecnologia di stampa 3D del ribeye.

L’azienda crede che il suo nuovo metodo sia un importante balzo in avanti verso il suo sogno di creare “un mondo più sostenibile, equo e sicuro“.

Attualmente, le bistecche coltivate in laboratorio sono molto più costose delle loro controparti biologiche.

Ciò è generalmente dovuto a limitazioni di risorse e competenze, ma Aleph spera di aumentare la propria produzione nei prossimi anni.

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