Natività di Caravaggio, la copia tecnologica torna a Palermo

VEB

Un furto risalente a quasi mezzo secolo fa, ma una ferita ancora aperta per il mondo della cultura internazionale, a cui ora, grazie alla tecnologia, si è cercato di porre rimedio, con una copia ad alta definizione capace di incantare gli astanti e illuderli di essere dinanzi al capolavoro originale.

La Natività con i santi Lorenzo e Francesco d’Assisi dipinta nel 1609 da Caravaggio e trafugata dall’Oratorio della Compagnia di San Lorenzo a Palermo nel 1969, torna al suo posto con una fedelissima riproduzione, realizzata in un unico esemplare con tecniche ad altissima tecnologia in grado di rendere alla perfezione ogni minimo dettaglio dell’originale.

Un furto commissionato con ogni probabilità dalla mafia e la cui vicenda è emersa in numerosi processi degli scorsi anni, quasi sempre con confessioni di pentiti o boss appositamente pensate per sviare le indagini.

“Questa è una iniziativa – dice il Presidente Mattarella che ha partecipato alla presentazione- che ha tanti significati a partire da quello simbolico. Una così accurata riproduzione digitale consente, non di riavere la tela originale, ma di ritrovare l’effetto e l’ emozione che l’opera di Caravaggio suscitava in questo oratorio. La giornata di oggi è anche la dimostrazione della capacità di coniugare cultura e tecnologia avanzata. È, inoltre, un segno di legalità contro le iniziative criminali di trafugare le opere d’arte. Il nostro Paese ha il privilegio di avere un grande patrimonio culturale, dobbiamo avere una sensibilità intensa verso i giovani e il richiamo alla cultura e il suo sviluppo insieme ai progressi tecnologici è molto importante”.

L’iniziativa è stata realizzata da Sky, che ha commissionato il progetto a Factum Arte, la società specializzata nella realizzazione di riproduzioni pressoché perfette delle opere d’arte.

La riproduzione è stata effettuata nei laboratori di Madrid da Adam Lowe, lo specialista contattato da un cultore d’arte come Peter Glidewell, trait d’union fra gli Amici dei musei siciliani, i filantropi guidati dal principe Bernardo Tortorici di Raffadali, e il vertice di Sky, da Andrea Scrosati a Riccardo Pugnalin. Operazione da circa 100 mila euro.

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