In diverse parti del pianeta, l’attività vulcanica è aumentata notevolmente.

Quasi lo stesso giorno, il vulcano dell’isola di Stromboli, Mauna Loua alle Hawaii, Semeru sull’isola di Giava in Indonesia hanno iniziato ad eruttare.
E nell’Estremo Oriente della Russia, Shiveluch è attivo da più di una settimana. Milioni di tonnellate di cenere gettate nell’atmosfera minacciano il sistema globale dei viaggi aerei all’inizio della stagione dei viaggi di Capodanno.
Ci sono anche tsunami nel Mar Tirreno: un’onda alta un metro e mezzo è diventata una seria minaccia per la costa turistica della Sicilia. Lo tsunami ha provocato una gigantesca colata lavica espulsa dall’esplosione dal cratere dell’isola-vulcano Stromboli.
Una situazione non da meno si sta sviluppando per i 200.000 abitanti dello stato americano delle Hawaii. Per la prima volta in quasi 40 anni è iniziata una potente eruzione del Mauna Loua: questo è il nome del più grande vulcano attivo del mondo.
I soccorsi hanno avvertito la popolazione: le persone hanno al massimo due giorni per evacuare, poi le colate laviche possono bloccare le strade.
In Indonesia è già cominciato: parte della provincia ad est di Giava è ricoperta di cenere. Il vulcano Semeru ha lanciato una colonna di cenere alta 15 chilometri. Più di duemila residenti sono fuggiti dalle loro case in preda al panico, i soccorritori sfruttano ogni occasione per portare fuori le persone.
I vulcanologi affermano che l’aumento dell’attività non è casuale: la maggior parte dei punti esplosivi sulla mappa del mondo fanno parte dell’anello di fuoco del Pacifico. Compresa la Kamchatka. Lì l’attività dello Shiveluch, uno dei vulcani più grandi ed “esplosivi” della penisola, si è fatta minacciosa.