Nelle sale del mondo arriva il film sulla vita di Bergoglio

VEB

Dopo la prima visione assoluta tenutasi in Vaticano, con carcerati, poveri e barboni come spettatori privilegiati, quegli “ultimi” che papa Francesco tanto ama e protegge, la pellicola che ripercorre e ricostruisce la vita del nostro pontefice arriva nelle sale.

Nelle scorse ore è sbarcato nelle sale di mezzo mondo «Chiamatemi Francesco – Il Papa della gente», il film con cui Daniele Luchetti ha ricostruito la vita di Jorge Mario Bergoglio.

Un’opera che propone il ritratto di un futuro Santo padre obbligato da giovane ad affrontare momenti e scelte difficili, come quelle prese mentre era responsabile provinciale gesuita durante gli anni della dittatura argentina. La dittatura militare di Videla che governò dal 1976 al 1981, il racconto dei villaggi miserrimi, con uno sguardo religioso che ha come obbiettivo “capire attraverso ieri perché lui è così oggi”, come afferma lo stesso Lucchetti.

«Questo non è un film religioso – ha sottolineato il regista di successi come “Il portaborse” e “La nostra vita” – È un film che racconta un personaggio che crede. E nel raccontarlo sono stato dalla sua parte, ammirando e invidiando ogni sua scelta, cercando di mettere assieme gli indizi, scrutando il suo volto durante omelie e interviste precedenti la sua elezione».

Lucchetti procede in maniera forse un po’ didascalica, preoccupato com’è dalla grandezza del personaggio, e a risentirne sono l’emozione che in alcuni momenti cala e le sfumature; il suo racconto però è attento e rispettoso, stilisticamente semplice proprio come lo è Francesco.

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