Hai mai evitato di passare sotto una scala o hai fatto gli scongiuri alla vista di un gatto nero? Le superstizioni sono radicate nella cultura umana da secoli e, tra queste, quelle legate ai numeri sono tra le più affascinanti e diffuse. Dalla paura del 17 in Italia alla fobia del 4 in Asia, ogni cultura ha i suoi numeri da evitare. Ma da dove nascono queste credenze?

Il 17: una Sfortuna Tutta Italiana
In Italia, il numero sfortunato per eccellenza è il 17. A differenza di molte altre culture che temono il 13, nel Bel Paese è il 17 a incutere timore, tanto da essere spesso omesso nei posti a sedere degli aerei o nei piani dei palazzi. L’origine di questa superstizione, nota come eptacaidecafobia, è antica e prettamente latina.
La sua cattiva fama deriva principalmente dal mondo dell’antica Roma. Il numero 17 in cifre romane si scrive XVII, che anagrammato diventa “VIXI”. In latino, “vixi” significa “ho vissuto”, una formula che veniva incisa sulle lapidi e che, di conseguenza, è diventata un macabro presagio di morte. A rafforzare questa credenza, secondo alcune interpretazioni della Bibbia, il Diluvio Universale sarebbe iniziato proprio il 17 del secondo mese.
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Il 13: una Paura Globale dall’Ultima Cena
Se in Italia il 17 regna incontrastato, la paura del numero 13, o triscaidecafobia, è la superstizione numerica più diffusa nel mondo occidentale. L’origine più nota è di natura religiosa e risale all’Ultima Cena, dove a tavola sedevano in 13: Gesù e i dodici apostoli. Il tredicesimo commensale era Giuda Iscariota, colui che tradì Cristo. Questa associazione ha generato la credenza che avere 13 persone a tavola porti sfortuna.
Questa fobia è così radicata che, come riportato da uno studio della Stress Management Center and Phobia Institute, circa l’8% della popolazione statunitense ha paura del numero 13, con un impatto economico notevole dovuto a cancellazioni di voli e ridotta attività commerciale nei giorni “venerdì 13”.
Quando i Numeri Suonano come Disgrazie: il 4 in Asia
Spostandoci in Estremo Oriente, scopriamo che in Cina, Giappone e Corea il numero più temuto è il 4. La ragione è puramente linguistica: la pronuncia della parola “quattro” (四, sì in mandarino) è quasi identica a quella della parola “morte” (死, sǐ).
Questa omofonia ha generato una vera e propria fobia, la tetrafobia, che si manifesta in modi sorprendenti. In molti edifici di questi paesi è prassi comune saltare il quarto piano, passando direttamente dal terzo al quinto. Lo stesso accade per i numeri di stanza, i numeri di telefono e persino i prezzi dei prodotti.
Superstizioni Numeriche dal Mondo: un Mosaico di Credenze
Il mondo è un caleidoscopio di culture e, con esso, di numeri considerati nefasti. Ecco alcuni degli esempi più curiosi:
- Il 9 in Giappone: Similmente al 4, anche il numero 9 (九, ku) è evitato perché la sua pronuncia ricorda la parola “sofferenza” o “tortura” (苦, ku).
- Il 26 in India: Questo numero è considerato sfortunato a causa di una serie di eventi catastrofici avvenuti in questa data, tra cui un devastante terremoto nel Gujarat nel 2001 e lo tsunami dell’Oceano Indiano del 2004.
- Il 39 in Afghanistan: La “maledizione del 39” è una credenza piuttosto recente. Il numero 39 in pashto si pronuncia in modo simile a “morda-gow”, che si traduce in “mucca morta”, ma è anche un termine gergale per indicare un protettore di prostitute. Questa associazione negativa rende il numero estremamente sgradito.
- Il 191 negli Stati Uniti: Nel settore dell’aviazione statunitense, il numero di volo 191 è considerato maledetto. Ben cinque voli con questo numero sono stati coinvolti in gravi incidenti, tra cui il tragico schianto del volo American Airlines 191 a Chicago nel 1979, uno dei più gravi nella storia dell’aviazione americana. Di conseguenza, molte compagnie aeree hanno ritirato questo numero di volo.
Che ci si creda o no, le superstizioni numeriche sono un affascinante spaccato delle paure, della storia e delle tradizioni linguistiche che modellano le società di tutto il mondo.
FAQ – Domande Frequenti
Perché in Italia si teme il numero 17 e non il 13? La paura del 17 in Italia è una superstizione autoctona che risale all’epoca romana. Il numero romano XVII è l’anagramma di “VIXI”, che in latino significa “ho vissuto”, un’espressione legata alla morte. Il 13 è percepito come sfortunato per influenze culturali esterne, ma il 17 ha radici più profonde nella nostra tradizione.
Cosa significa “triscaidecafobia”? La triscaidecafobia è la paura irrazionale e persistente del numero 13. Questa fobia può influenzare il comportamento delle persone, portandole ad evitare situazioni o oggetti associati a questo numero. Deriva principalmente da antiche credenze religiose e mitologiche, come la presenza di 13 commensali all’Ultima Cena.
Esistono numeri considerati universalmente fortunati? Sebbene le superstizioni sui numeri sfortunati siano molto diffuse, esistono anche numeri considerati positivi. Il numero 7 è spesso visto come fortunato in molte culture occidentali, associato alla perfezione e alla completezza. In Cina, invece, il numero 8 è estremamente fortunato perché la sua pronuncia suona simile alla parola “prosperità”.
Le superstizioni numeriche hanno un impatto reale sulla società? Sì, possono avere un impatto tangibile. Ad esempio, la tetrafobia in Asia influenza l’architettura e il mercato immobiliare, con l’omissione di piani e numeri civici. Allo stesso modo, la paura del venerdì 13 può causare cali nelle attività commerciali e un aumento dell’ansia in alcune persone.
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