Origami, la batteria del futuro funziona con acqua sporca

VEB

Davvero una novità molto particolare, quella sviluppata da alcuni ricercatori di New York, legata sempre alla produzione di energia con metodologie del tutto naturali, ma soprattutto green.

L’invenzione odierna, di cui vi parliamo oggi, viene dagli Stati Uniti ed è importante perché va nella giusta strada che sta lentamente conducendo a preferire materiali naturali, riciclabili e a basso impatto sull’ambiente, per produrre energia.

Un team di ricercatori della Binghamton University di New York, autori di uno studio pubblicato sulla rivista Nano Energy, hanno ben pensato di usare l’antica arte giapponese “origami” per realizzare una batteria pieghevole che genera energia a partire dai batteri presenti nell’acqua sporca.

L’idea è di Seokheun Choi, che ha pensato a una batteria biodegradabile con un catodo di carta sul quale viene spruzzato del nichel, mentre sull’anodo ci sono vernici al carbonio. Ciò che permette che l’invenzione funzioni è la struttura idrofila delimitata con della cera: metodo dovrebbe essere particolarmente utile per tutti coloro che lavorano in zone remote con risorse limitate.

Proprio in quest’ottica, il progetto, finanziato con 300mila dollari dalla National Science Foundation, ha come obiettivo proprio quello di creare un sistema di accumulo dell’energia che possa essere utilizzato anche in zone isolate o disagiate del pianeta.

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