L’unica figura in grado di parlare con apparente immobilità facciale e creare l’illusione che la voce provenga da un’altra fonte è il ventriloquo. Questa è un’arte antica, oggi legata prevalentemente all’intrattenimento, dove l’artista anima oggetti o pupazzi, facendo credere al pubblico che siano loro a parlare. Non si tratta di magia, ma di una complessa tecnica vocale e scenica.

Come Funziona la Ventriloquia: Segreti e Tecnica
Contrariamente a un’antica credenza popolare, il ventriloquo non parla con la pancia. Il termine ventriloquio deriva dal latino venter (ventre) e loqui (parlare), un retaggio dell’antica Grecia dove si pensava che la voce provenisse dallo stomaco, forse per l’uso intenso del diaframma. Oggi sappiamo che è una questione di articolazione vocale.
Il segreto principale sta nel mantenere le labbra quasi immobili e nel sostituire i suoni labiali con altri prodotti all’interno della cavità orale. La lingua e il palato giocano un ruolo cruciale.
La Sfida delle Consonanti Labiali
La lingua italiana, come molte altre lingue, ha suoni che richiedono l’uso delle labbra, noti come consonanti labiali:
- B, F, M, P, V: sono i suoni più difficili da pronunciare senza muovere le labbra.
Il ventriloquo non le elimina, ma le sostituisce con suoni simili, prodotti senza l’articolazione delle labbra. Ad esempio:
- La ‘P’ (come in pane) viene spesso sostituita da una ‘T’ (come in tane).
- La ‘F’ (come in fumo) viene sostituita da una ‘S’ o ‘Th’ leggero (come in sumo).
- La ‘B’ e la ‘M’ hanno sostituzioni più complesse, spesso con una ‘D’ o una ‘N’, nascondendo la differenza con una veloce articolazione interna.
Il Ruolo del Diaframma e della Distrazione
Un forte controllo della respirazione diaframmatica è indispensabile. Permette di produrre suoni a un volume controllato e con l’illusione che la voce provenga da un punto diverso dalla bocca dell’artista.
Inoltre, il pupazzo o l’oggetto parlante è fondamentale non solo come “personaggio”, ma come punto di distrazione. Il pubblico è naturalmente portato a guardare la fonte apparente della voce, e il movimento del pupazzo (o la mano parlante, come nel caso storico di H. Goldin) completa l’inganno, rendendo impercettibili i piccoli movimenti del ventriloquo (Fonte: Treccani/Prestige Eventi).
In Italia artisti come Samuel Barletti (vincitore di Italia’s Got Talent) e Andrea Fratellini hanno mostrato al grande pubblico quanto questa disciplina richieda tecnica, allenamento e una notevole abilità attoriale.
FAQ sul Ventriloquismo
Il ventriloquismo è un talento innato o si può imparare? Tutti possono potenzialmente imparare le tecniche di base della ventriloquia. Non è una malformazione o una capacità genetica. Richiede però un notevole allenamento costante sulla respirazione, sulla sostituzione dei suoni e sull’uso del diaframma. Diventare un performer professionista, capace di reggere uno spettacolo, richiede dedizione e abilità scenica, non solo tecnica vocale.
I ventriloqui parlano con la bocca completamente chiusa? No, questa è un’altra inesattezza. Un ventriloquo esperto parla con la bocca quasi chiusa o semi-aperta, in modo che i movimenti della mascella e delle labbra siano minimi, quasi impercettibili. L’illusione di una bocca totalmente immobile è ottenuta grazie alla padronanza delle tecniche di sostituzione fonetica e, soprattutto, alla distrazione visiva fornita dal pupazzo in scena.
Da dove nasce l’arte della ventriloquia? L’arte è molto antica. Nell’antica Grecia, i cosiddetti engastrimiti (letteralmente “parlatori nello stomaco”) come Euricle di Atene, erano figure importanti, a volte associate alla divinazione, o gastromanzia. Solo in epoca moderna, tra il ‘700 e l’800, la ventriloquia si è evoluta nella forma di intrattenimento comico e teatrale che conosciamo oggi, con l’introduzione dei pupazzi.
Curiosa per natura e appassionata di tutto ciò che è nuovo, Angela Gemito naviga tra le ultime notizie, le tendenze tecnologiche e le curiosità più affascinanti per offrirtele su questo sito. Preparati a scoprire il mondo con occhi nuovi, un articolo alla volta!