Il sonno è una delle funzioni biologiche più misteriose, ma una recente scoperta potrebbe finalmente aver svelato il suo scopo fondamentale. Un team di ricercatori dell’Università di Oxford ha individuato il meccanismo che ci costringe a “spegnere” il cervello, e la risposta si nasconde nelle nostre stesse cellule.
Lo stress elettrico che ci manda a dormire
Dentro ogni nostro neurone, minuscole centrali energetiche chiamate mitocondri lavorano incessantemente per alimentare pensieri e movimenti. Secondo uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature, è proprio un loro “sovraccarico” a scatenare il bisogno di dormire.
I ricercatori, guidati dal Professor Gero Miesenbeck e dal Dott. Raffaele Sarnataro, hanno osservato che quando i mitocondri convertono cibo e ossigeno in energia, a volte perdono degli elettroni.
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Questo “stress elettrico” porta alla formazione di molecole dannose (specie reattive dell’ossigeno) che agiscono come un campanello d’allarme. Come spiega il Dott. Sarnataro: “Non vogliamo che i mitocondri perdano troppi elettroni. Quando ciò accade, si creano molecole reattive che danneggiano le cellule“. A questo punto, neuroni specializzati intervengono come interruttori di sicurezza, inducendo il sonno per permettere al sistema di recuperare.
Sonno, metabolismo e invecchiamento: un legame svelato
Questa scoperta non solo chiarisce a cosa serve dormire, ma illumina anche la stretta relazione tra sonno, metabolismo e longevità. Gli esperimenti, condotti sui moscerini della frutta, hanno dimostrato che manipolando il flusso di energia nei neuroni è possibile controllare la durata del sonno.
Questo meccanismo spiega perché gli animali più piccoli, con un metabolismo più accelerato, tendono a dormire di più e vivere di meno. La perdita di elettroni è un sottoprodotto inevitabile della produzione di energia. Il sonno, quindi, non sarebbe altro che il prezzo da pagare per un metabolismo attivo. Il Professor Miesenbeck sottolinea l’importanza della ricerca: “Le nostre scoperte suggeriscono che la risposta potrebbe risiedere proprio nel processo che alimenta il nostro corpo: il metabolismo aerobico”. La scoperta apre nuove prospettive anche per comprendere disturbi neurologici e l’affaticamento cronico legato a malattie mitocondriali.
Conclusione Il sonno non è una semplice pausa, ma un meccanismo di protezione essenziale che previene i danni cellulari causati dal nostro stesso metabolismo. Una rivelazione che cambia radicalmente la nostra comprensione di questa funzione vitale.
Per approfondire i dettagli della ricerca, puoi consultare lo studio originale sulla rivista Nature o visitare il sito del Dipartimento di Fisiologia, Anatomia e Genetica dell’Università di Oxford.
Curiosa per natura e appassionata di tutto ciò che è nuovo, Angela Gemito naviga tra le ultime notizie, le tendenze tecnologiche e le curiosità più affascinanti per offrirtele su questo sito. Preparati a scoprire il mondo con occhi nuovi, un articolo alla volta!




